Le fate poetiche: Le proteste contro la riforma di Mariastella

venerdì 21 novembre 2008

Le proteste contro la riforma di Mariastella



Nessuno, o quasi, è d’accordo con i provvedimenti presi dal Governo per la scuola: fondi delle scuole e delle università tagliati, maestro unico alle elementari e quindi molti insegnanti si troveranno senza lavoro, la proposta di creare le classi “ghetto” per i ragazzi stranieri. Invece, secondo me, i ragazzi che non parlano la nostra lingua, bisogna inserirli nelle classi con i ragazzi italiani per fargli apprendere più velocemente l’ italiano. Per questi motivi sono in corso molte manifestazioni in tantissime piazze, ma sembra che non interessino al ministro Gelmini.
Infatti il ministro ha usato il decreto legge come mezzo per applicare le varie riforme; di solito un decreto legge viene usato in situazioni di emergenza, come ad esempio un terremoto.
Non mi sembra che la riforma della scuola sia da paragonare ad una catastrofe naturale, infatti il decreto legge dopo 60 giorni, se non viene confermato, viene abolito, ma chiaramente i parlamentari hanno votato per applicare questo decreto legge. Quindi le ragioni di questa frettolosa riforma sono evidentemente altre. Si può pensare che sia un altro tentativo di mascherare i tagli alla spesa pubblica.
Le riforme, in particolare quella sua scuola, devono essere fatte ascoltando tutti, compresi i partiti che non fanno parte della maggioranza.
Questo perché la scuola appartiene a tutti, e tutti devono partecipare a riforme che ricadono sui giovani e poi dicono che noi rappresentiamo il futuro.
Durante le manifestazioni il ministro neanche li ha voluti incontrare i giovani, è rimasta chiusa nel palazzo con i suoi occhialini colorati, un paio per ogni vestito.
Speriamo che le manifestazioni continuino e facciano riflettere il ministro, perché modifichi radicalmente il suo decreto e che venga fatta una legge decente sulla scuola.

Black95



I telegiornali e i quotidiani fino a pochi giorni fa parlavano prevalentemente delle proteste contro la riforma Gelmini.
La riforma comprendeva tutto il comparto scuola: alunni, professori e bidelli.
È stata una cosa molto contestata perché ha ridotto i fondi alle scuole e diminuito l’orario settimanale.
Moltissimi studenti in tutta Italia hanno protestato, occupando varie scuole superiori.
Nei cortei ci sono stati feriti e sono dovute intervenire le forze dell’ordine.
La riforma comprendeva anche le cosiddette “classi-ponte”: cioè classi formate esclusivamente da alunni stranieri; questa è una cosa che non condivido affatto perché con dei ragazzi stranieri in classe si possono fare moltissime nuove esperienze e si possono conoscere le usanze dei vari Paesi.
Inoltre sono stati previsti meno fondi alle università per la ricerca scientifica; gli studenti quindi non avranno le apparecchiature adatte per il loro studio.
Molte università chiuderanno e in quelle aperte ci sarà una maggiore concentrazione di persone.
Nei paesi più piccoli verranno chiuse molte scuole e questo sarà fonte di disagio perché in quei paesi i ragazzi saranno costretti a frequentare scuole più lontane.
Sono stato molto colpito dalle reazioni delle categorie interessate ma soprattutto dalla completa indifferenza che dimostrato il ministro di fronte alle varie manifestazioni di protesta.
Spero che con il passar del tempo si possa modificare questo decreto perché il diritto allo studio è fondamentale e riguarda il futuro di tutti noi alunni.

Leo <95>



“Ebbene siamo arrivati alla frutta!” citazione di mia madre.
“E anche più giù.” Citazione della mia prof.
Infatti è così, siamo proprio arrivati alla frutta; secondo me, questi politici non sanno più che pesci pigliare. Abbiamo sempre rinfacciato loro che dovevano fare dei cambiamenti ma con questo non intendevamo che dovevano segarci da sotto le gambe di sedie e banchi! Con questa frase intendo dire che stanno togliendo i fondi alle scuole e non possiamo permetterlo; inoltre stanno apportando molti “cambiamenti” perlopiù assurdi. Francamente, penso che mettere i voti invece che i giudizi alle scuole medie non sia una cosa sbagliata ma non si può rendere la scuola media una specie di liceo, come succede nelle altre scuole europee. Vogliono mettere il maestro unico alle elementari, che affronta da solo tutte le materie, incluse inglese, musica e anche ginnastica. ( in realtà il metodo di insegnamento delle nostre elementari è apprezzato e studiato in molti Paesi. ) Non si può dire che togliendo i corsi sperimentali ai licei si migliora la qualità dell’ istruzione perché alla fine diventa più difficile scegliere per il proprio futuro, io, ad esempio, non trovo un liceo classico sperimentale, perché i corsi sperimentali probabilmente verranno tagliati e quindi non saranno più classici sperimentali! Questo mi sembra più che un cambiamento un ritorno al passato! La prof.ssa di lettere ci ripete sempre che non esiste futuro senza passato, che la storia va avanti e questo lo penso anch’io. Non possiamo fare dei cambiamenti se non teniamo conto del passato per non ripetere gli errori commessi. Che futuro immagina il governo per i nostri studenti che non sono tutti somari! I migliori sono costretti ad andare all’ estero per avere un lavoro qualificato. ( in Italia il lavoro si trova solo se sei raccomandato! ) Un sacco di ragazzi sono scesi in piazza con striscioni , megafoni, slogan, urlando, inneggiando, insomma hanno provato di tutto ma il decreto Gelmini alla fine è stato approvato. Voglio comunque protestare, lo vogliono tutti, non solo studenti ma anche insegnanti, non solo insegnanti ma anche genitori e parenti, così faremo capire al ministro Gelmini che questi cambiamenti sono inutili per la società! Praticamente, ci stanno togliendo la libertà e la possibilità di scelta e il ministro non se ne accorge, per lei gli studenti sono solo dei bimbi con sogni irrealizzabili che non sanno che cosa è bene per loro, mi sa che è lei non sa che cosa è giusto per noi.

The Phoenix




Il decreto Gelmini prende nome dal nuovo ministro dell'istruzione e prevede più che una riorganizzazione delle spese un taglio degli investimenti per la scuola. Mentre il sistema scolastico dovrebbe essere il comparto che dovrebbe avere più finanziamenti, si ritrova invece ad essere il più penalizzato per ripagare i debiti dello stato. La scuola è il luogo dove i giovani dovrebbero essere preparati ad affrontare la vita. In questi ultimi anni l’istruzione pubblica si è sviluppata per aiutare tutti, compresi i portatori di handicap, gli stranieri, i disadattati e gli svantaggiati. In questo modo si è formato un sistema scolastico nella scuola primaria che viene preso come modello nel resto del mondo. Purtroppo non è così nella scuola superiore, deve, a causa della mancanza di una vera e propria riforma scolastica, si registra il più alto tasso di insuccesso scolastico, di violenza e di abbandono. Questa situazione richiederebbe dei cambiamenti non solo nella scuola ma anche nella società. Il decreto Gelmini invece, sta creando una scuola che penalizza il sistema delle primarie che avevano raggiunto i livelli più alti del mondo e trasforma, con i tagli agli investimenti, una scuola superiore che impedirà ai giovani di essere formati perché chi avrà i soldi potrà permettersi le scuole private e l'università mentre i più poveri saranno sempre più poveri, e non avendo i soldi per pagarsi l'istruzione, rimarranno precari a vita e sempre più emarginati.

Benny

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