giovedì 16 ottobre 2008
Il Romanticismo
Il Romanticismo è un movimento culturale che si sviluppa agli inizi dell’Ottocento in Germania, in un clima di riscossa nazionale negli anni in cui Napoleone ha occupato mezza Europa; per questo motivo il Romanticismo è antifrancese ed opposto all’Illuminismo, che è già stato messo in crisi dalla Rivoluzione Francese: la Rivoluzione infatti aveva messo in evidenza che accanto alla ragione si era sviluppata una forte carica di passione incontrollata che aveva portato agli eccessi del Terrore; inoltre era emerso che le idee illuministe erano spesso troppo astratte e non si adattavano alla realtà storica dei singoli paesi.
Dal punto di vista letterario l’elemento centrale del Romanticismo è la sua opposizione con la letteratura classica, cioè quella che si era sviluppata durante l’epoca illuminista: classico è colui che concepisce la vita come continuità, ha una fede invincibile nella ragione umana, ragione che ha scoperto verità definitive capaci di portare al continuo progresso del genere umano. L’uomo romantico al contrario rifiuta questo mito razionalista, convinto che la realtà, concepita come divenire, non possa essere conosciuta solo attraverso la ragione, ma anche attraverso esperienze irrazionali come il sogno o l’allucinazione. L’uomo illuminista ottimisticamente crede nella perfezione, che è data appunto dalla ragione e dalla scienza, mentre l’uomo romantico, pessimista, crede che la vita sia un’incessante lotta per tentare di avvicinarsi ad una perfezione che è, comunque, irraggiungibile.
All’ateismo illuminista si contrappone una forte religiosità, mentre il cosmopolitismo e l’universalismo settecentesco lasciano il posto ai principi democratici, agli ideali di riscatto dei popoli oppressi (quello tedesco, quello italiano, quello polacco, quello greco, ad esempio), alla coscienza di nazionalità, alla religione della patria. Con il Romanticismo viene rivalutata l’importanza della storia, si parla di storicismo romantico, in quanto solo attraverso lo studio del passato (nelle vicende politiche, nelle tradizioni culturali e religiose, nel costume e nel folgore) si può ritrovare l’anima ed il sentimento di una nazione e del suo popolo. Il Medioevo non è più considerato periodo di oscurantismo e di barbarie, ma l’età in cui è sono nate le nazioni dell’Europa moderna, caratterizzate da una propria lingua, da una propria letteratura, da una propria cultura, da una nuova visione religiosa, il cristianesimo.
Ibra95
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