Le fate poetiche: LA PARTITA A PALLONE

giovedì 13 settembre 2007

LA PARTITA A PALLONE


Carlo venne svegliato da un raggio di luce penetrato da uno dei fori della serranda.
Una volta vestito scese le scale e andò in cucina, dove trovò la colazione già fatta e i suoi amici che lo aspettavano fuori:
- Carlo, ti va di fare una partita in piazza? – chiedevano, mostrandogli il pallone. Lui naturalmente disse di sí, ma era preoccupato; cosa gli avrebbe detto il signor Ruggeri, se li avesse visti giocare di nuovo a pallone in piazza, proprio davanti alla sua tabaccheria? L’ultima volta la palla era andata a finire in testa ad un suo cliente, che poi cadde a terra svenuto (reazione esagerata, no?). Quando arrivarono alla piazza formarono le squadre, e dopo lunghi litigi (nessuno voleva in squadra con sé Peppino, il meno forte), decisero di mettere Silvio, Gianluca, Peppino e Clara nella squadra n°1, e Carlo, Marcella, Gabriella e Prisca nella squadra n°2. Così andava bene, perché ogni squadra aveva due persone più brave (per la squadra n°1 Silvio e Gianluca, mentre per la squadra n°2 Carlo e Prisca, che anche essendo una femmina era forte lo stesso).
Dopo una ventina di minuti erano pari: 1-1, ma poi Carlo tirò una bomba a Silvio (il portiere) che non riuscì a parare la palla e indovinate dove andò a finire? Addosso al vetro della tabaccheria del signor Ruggeri!
- Ops… -

Isola95

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