Le fate poetiche: UN CANE SMARRITO

venerdì 14 settembre 2007

UN CANE SMARRITO


Un bel giorno, mentre ero da mia nonna in montagna ho conosciuto un ragazzo molto simpatico di nome Filippo...ero molto entusiasta di averlo incontrato perchè lui possedeva un bellissimo e simpaticissimo cane. Lo aveva trovato pochi giorni prima del mio arrivo, si tratta di un San Bernardo (naturalmente cucciolo) giocherellone e si era affezionato a me... Infatti tutti i giorni, quando la mamma di Filippo non poteva accompagnarlo a fare una passeggiata, io e lui ci facevamo gigantesche passeggiate in mezzo alla montagna e devo dire che è stata un' esperienza veramente sensazionale, soprattutto quando, durante la passeggiata, abbiamo visto una famiglia di cinghiali. Prima di allora non mi era mai capitato di vedere dei cinghiali dal vivo ed avevo anche una certa paura di loro perciò ci siamo tenuti a distanza e abbiamo proseguito la passeggiata. Il cane si chiama Luck, questo nome gli è stato assegnato perchè la famiglia di Filippo ritiene che per loro sia stata una vera e propria fortuna aver trovato un cane così dolce e affettuoso. Era un giorno come gli altri ed io e Filippo puntualmente, come tutti i giorni, ci siamo andati a sedere insieme su una panchina con il nostro amato Luck che non smettevamo mai di coccolare, ad un certo punto sentimmo un rumore molto forte arrivare da dietro gli alberi. Io e Filippo andammo a controllare e ci accorgemmo che era solo un trattore, ma quando ci voltammo non vedendo più il piccolo Luck, ci allarmammo e incominciammo a cercarlo per tutto il paese. Dopo lunghe ore di ispezione per il paese nessuno aveva visto il piccolo San Bernardo e così tornammo a casa tristi e sconsolati, soprattutto Filippo perchè cosa avrebbe detto alla famiglia?
Passarono precisamente 13 giorni, io e Filippo, sconsolati dalla scomparsa di Luck, eravamo andati a fare una passeggiata nel bosco quando vedemmo un piccolo cagnolino rannicchiato vicino ad un albero e ci accorgemmo subito che era ilnostro amato Luck.
Era molto affamato e così lo dovemmo portare di corsa a casa per dargli da mangiare. Dopo qualche giorno tornò subito affettuoso e giocherellone come sempre.
E da quel giorno in poi non lo perdemmo più d'occhio per tutto il tempo!
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