Le fate poetiche: FILIBERTO

giovedì 29 marzo 2007

FILIBERTO

Questa è la storia di un bambino di nome Filiberto. Filiberto era un bravo ragazzo, che studiava, che usciva con gli amici, che stava bene con la famiglia. Era un bambino molto felice.
Frequentava il quinto anno della scuola elementare e sapeva molto bene che gli esami che avrebbe dovuto sostenere erano molto difficili. Quindi, due mesi prima degli esami, decise di non uscire più di casa, se non per andare a scuola, per studiare e per passare gli esami al meglio.
Il giorno degli esami si avvicinava e, nonostante Filiberto studiasse, aveva molta paura. Ma gli esami di quinta elementare li passò al meglio con il massimo dei voti.
Dopo le vacanze d'estate, il primo giorno di scuola, dopo aver raggiunto l'edificio e dopo aver terminato le prime lezioni , Filiberto era molto felice perché aveva visto che la nuova scuola era molto bella e i professori erano molto bravi.
Oltre alla scuola, anche i nuovi compagni non erano male, perché erano tutti simpatici e Filiberto riuscì subito a fare amicizia.
Dopo un anno, Filiberto si trovava in seconda media e nulla era cambiato dal primo anno: studiava sempre, aveva molti amici e i professori, non essendo cambiati, rimanevano sempre bravi e severi.
La situazione si ribaltò al passaggio tra la seconda e la terza media: Filiberto, durante le vacanze, aveva preso un po' troppa confidenza con i suoi amici poiché, aveva passato le vacanze con loro. Durante l’ultimo anno delle medie Filiberto aveva valutazioni non tanto alte, anzi, possiamo dire che erano piuttosto basse; di conseguenza, il rapporto che c'era con gli insegnanti, inizia ad incrinarsi. Filiberto inizia ad isolarsi e perse anche l'amicizia che c'era con i suoi compagni
Questo accadde perché Filiberto iniziò a prendere troppo in giro i suoi amici i quali dopo molti litigi, persero quella simpatia che avevano per lui.
Filiberto rimase solo, con votazioni basse e gli insegnanti e gli amici che non gli credevano più.
Il giorno degli esami di terza media, Filiberto non si presentò per la vergogna di aver preso tanto in giro i suoi compagni. Si era ripromesso di non farlo più. Quello che gli rimaneva era ripetere l'anno, mentre tutti i suoi compagni di classe avevano preso la licenza media ed erano passati alle Scuole Superiori.
Filiberto si era ritrovato ancora più solo. Nella nuova classe i compagni erano più piccoli di lui, ma la cosa più grave è che lo consideravano come uno stupido, chiamandolo “ripetente”, e lasciandolo ancora più solo.
Filiberto si era reso conto quanto gli amici sono importanti e cosa e quanto costa perderli.
Riccardo

1 commento:

fate ha detto...

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prof Tess