Le fate poetiche: Vittima della precisione

giovedì 29 marzo 2007

Vittima della precisione

Filippo era il ragazzo più pignolo fra i ragazzi pignoli, il trionfo della precisione. Quando andava a scuola ogni volta aveva le scarpe così brillanti che se qualcuno provava a guardarle poteva rimanere cieco, ogni volta che scriveva, lo faceva con una piuma d’ oca ereditata dal bisnonno.
Filippo, però, era ignaro che la precisione avrebbe provocato la sua morte.
Il giorno del suo decimo compleanno gli venne regalato un diario e Filippo dalla prima volta che ci scrisse se ne innamorò perdutamente, cominciò a scrivere e a descrivere nei minimi particolari i suoi pensieri e ciò che gli accadevatanto che dopo un mese già aveva comprato altri quindici diari, era così impegnato con i suoi diari che non cenava più. I genitori pensavano che Filippo fosse innamorato di una persona e non di un oggetto e quindi non lo sgridavano mai, anzi, erano contenti che mangiasse un po’ di meno visto che era un tantino in soprappeso.
Ogni mese che passava Filippo comprava sempre più diari, oltre a non cenare più, non pranzava e non faceva colazione; quando tornava a casa da scuola prendeva una bottiglia d’ acqua, una merendina e poi andava in camera sua a compilare le sue centinaia di diari. Quando arrivava l’ ora di andare a letto Filippo non aveva neanche mangiato la merendina che si era preso appena rientrato da scuola. Le merendine cominciarono ad accumularsi e ad ammuffire, finché una notte un gruppo di topi di fogna entrò in camera di Filippo, i topi lo morsero e gli attaccarono una malattia che anni or sono diffondeva terrore appena sentita nominare: la PESTE!!!! È inutile raccontare cos accadde a Filippo.

Tancredi

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