Le fate poetiche: aprile 2007

lunedì 30 aprile 2007

Paura nella casa del terrore


Caro diario,


Oggi sono stato al Luna Park con i miei amici. Siamo andati in tutte le attrazioni tranne una: la casa dei mostri. I miei amici dicevano che nessuno tornava indietro quando entrava dentro quella casa. Io dicevo ai miei amici che forse non era vero e così ho proposto di entrare dentro quella casa. I miei amici hanno accettato però sembravano molto impauriti. Eravamo solo noi ad entrare perché nessuno voleva entrare dentro quella casa. All'inizio,dentro, si sentiva una musica tranquilla,dolce e la voce dei miei amici ma ad un tratto le luci si sono spente e la musica è diventata terrorizzante. Urlavamo ma un certo punto si sentiva solo la mia voce. Io chiamavo i miei amici con voce terrorizzata ma nessuno mi ha risposto e così sentivo la paura di più. Non sapevo dove andare perché era tutto buio. Si sentivano rumori di motoseghe,finestre rotte e i passi di qualcuno. Non sapevo di chi erano i passi e intanto si avvicinavano di più. Stavo per urlare quando un tratto delle mani si sono posate sulla mia spalla. Ho urlato fortissimo ma le mani che sentivo sulla mia spalla erano quelli dei miei amici. Loro ridevano e anche io ho iniziato a ridere ma ad un tratto i veri mostri della casa sono apparsi e così un boato si è sentito nella casa. Alla fine ci siamo ritrovati al di fuori della casa tutti sudati e salvi.
CRI CRI

Ho visto la lucee!!


Caro diario,

oggi credevo di aver assistito a uno dei momenti più importanti della storia dell'umanità: credevo di avere visto gli alieniiii!! Stavo camminando per strada, con Cristian, erano le 7 e mezza di sera, e stava facendo buio. Abbiamo camminato per altri 20 minuti, guardando i bellissimi (ma vietati) graffiti dei (così definiti da dj ax in una sua canzone)"illegali pittori". All'improvviso, mentre io e Cristian ci salutavamo, dietro alla collina che conduce alla casa di Cristian, si è scatenata una luce fortissima che però si è spenta subito. Subito io e Cristian, attratti da quello stranissimo evento, ci siamo precipitati sulla collina per guardare, ma ci siamo anche tenuti a una certa distanza (sai, le precauzioni non sono mai troppe). Abbiamo guardato e abbiamo visto che la luce, sebbene fosse sempre forte, era diminuita, ma non sapevamo cosa c'era dietro. All'inizio cristian ha urlato:

- Dio, Dio!! Quello è Dio! Abbiamo visto Dio!!!!! -

- Non abbiamo visto proprio un bel niente!! - ho detto. - Finora abbiamo incontrato solo una strana luce di cui non sappiamo la provenienza -

Ho pensato che fossero gli alieni, ma dopo qualche secondo ho visto un uomo uscire da qualcosa, che non si vedeva, quel qualcuno era mio pardre che aveva forato e che, guardacaso, si era rifatto gli abbaglianti........ahahah...ti saluto amicone mio, ci vediamo (o sentiamo??..nn sò...) domani

Vendetta tremenda vendetta!!


Caro diario,

tu non hai idea le risate che ci siamo fatti oggi, a pensarci mi viene ancora da ridere.

Siamo usciti con i miei genitori a fare delle compere, tutto bene quando ad un tratto vedo un vestito che sembrava fatto apposta per me, a quel punto ho insistito affinchè me lo comprassero, ma niente. Tornati a casa, per vendicarmi ho ficcato le ciabatte di mio padre nel congelatore e sono andata dai miei cugini a chiedere degli animali come: ragni, scarafaggi ecc. di plastica. Ho attacato un filo che partiva dalla ciabatta di mia madre ad uno degli animali, con lo scocth. Usciti dal bagno cercavano tutti e due le ciabatte e io con un sorriso smagliante gliele ho portate e di colpo li ho visti tutti e due correre intorno al tavolo strillando e io sul divano che mi sbellicavo dalle risate. Alla fine hanno voluto la rivincita e mi hanno attaccata facendomi il solletico, ma io ho ancora una sorpresa in serbo per loro!!!

Si sente gridare dall'altra stanza! OPS!!! Credo che abbiano scoperto il serpente sotto le coperte!!!
...Ninny

Quando si dice la sfortuna!


Caro diario,

oggi mi è successo di tutto e di più. Sono andata a fare la spesa e quando il carrello è straripato, mi sono accorta che non avevo i soldi necessari per pagare la spesa.

Sono tornata a casa ed è venuto giù un temporale e naturalmente non avevol'ombrello. Sono tornata zuppa e quando ho cercato di aprire la porta di casa, la chiave si rè rotta. Ho chiamato il mio portiere che ha saputo aggiustare il tutto e così per tutto il pomeriggio ho deciso di non mettere il naso fuori casa...
GIULIOTTA

Un Giornata in Piscina




Caro Diario,




Oggi sono andato a casa dei miei zii. Mia madre mi ha raccontato che hanno una piscina immensa in un giardino altrettanto grande.
Ma non mi ha raccontato un piccolo particolare, hanno un cane di razza boxer che, pur non essendo di grande stazza, faceva una grande paura.
Dopo essere arrivati presso la loro abitazione, e dopo aver salutato i miei zii, ci siamo tuffati in piscina con i miei cugini.
Ad un certo punto ho deciso di uscire dall'acqua ma ovunque cercassi di uscire trovavo il cane che mi aspettava. Sono rimasto in piscina per più di due ore fino a quando mia madre ha allontanato il cane.
Non sono uscito di casa fino a quando non sono tornati i miei zii e hanno legato il cane.
Mi sono divertito anche se stavo attento al cane, si agitava molto e poi ha rotto la catena e non so perchè ha incominciato subito ad inseguirmi, io mi sono buttato in piscina con i vestiti e tutto.
Mio cugino ha subito ripreso il cane e l'ha portato nella sua cuccia e legato per bene.
Nonostante questo spiacevole episodio mi sono divertito lo stesso molto.
Matty Matto

sabato 28 aprile 2007

Colpa delle meduse.....!!!


Caro diario,
oggi sono andata, finalmente al mare; con i miei genitori.

Ero emozionatissima.....sentire quel profumo del mare k ti entra nel naso, la sabbia morbida che ti tocca le dita :troppo bello !!!
Sono andata subito nell'acqua ma purtroppo sono subito riuscita......c'era una medusa...!
Che naturlamente mi ha pizzicato.....che dolore ! da questo giorno in poi non entrerò più nel nell'acqua. Non puoi capire quanto invidiavo le mie amiche, che si schizzavano...ma é più forte di me. Adesso quando sento parlare di meduse mi viene la pelle d'oca.
Baci
Giulietta

Mannaggia al cellulare di mia sorella!!!!!

28/04/2007 mattina

caro diario,
questa notte è stata una nottataccia infernale. Come sai, di solito dormo in camera da solo ma queste due settimane sto dormendo in camera con mia sorella perchè in camera mia ci dormono i miei nonni. Bhe, questo fine settimana mia sorella non c'è perchè sta fuori con gli scouts e ho dormito da solo in camera sua. Già dormire su un letto che non è mio è scomodo, figurati svegliarsi in una camera rosa!! Allora, ieri sera sono andato a dormire, ero stanchissimo. Durante la notte mi sveglio due volte. La prima mi sveglia mio padre dicendomi che sta cercando qualcosa e la seconda volta mi svegliano mio padre e mia madre che mi dice che durante la notte suona qualcosa ma non riuscivano a capire cos'era. Io stavo ancora nel mondo dei sogni e ho detto che poteva essere il cellulare di Elena e lei mi ha chiesto dove stava. Stava sopra la scrivania ed ho capito perchè suonava; la batteria era scarica e poi bisogna essere intelligenti a lasciare il cellulare acceso la notte!. Stamattina sono molto stanco e mi sa che per la prima volta nella mia vita schiaccierò un pisolino dopo pranzo. Intanto sto escogitando un piano per vendicarmi. Userò un vecchio trucco e cioè metterò una sveglia in camera di mia sorella quando sarà tornata, ovviamente io sarò in camera mia e farò suonare la sveglia ogni cinque minuti e così la mia vendetta sarà compiuta. Ahahahahahahahahahaah(risata malefica).
Ciao
Antonio

La visita al teatro Argentina


Giorno 24 aprile, la nostra professoressa di italiano ha organizzato un'uscita al teatro Argentina insieme alla 1 e. Quando siamo arrivati ( il viaggio l'abbiamo fatto in pulman) ci hanno accolti subito con grande entusiasmo e ci hanno fatto entrare dentro al teatro. Appena entrati tutti sono rimasti a bocca aperta per la sua maestosità, grandezza e bellezza. Lì abbiamo incontrato la guida che ci ha parlato della storia di questo teatro. All'inizio era una abitazione con un enorme torre che apparteneva a Burcardo ed era considerato uno dei più importanti edifici di Roma. Alla morte di Burcardo l' edificio è passato alla famiglia Sforza-Cesarini che, essendo in un momento di crisi, ha pensato di costruire un teatro per guadagnare con gli spettacoli. In seguito è stato comprato da Alessandro Torlonia e poi è finito nelle mani del Comune di Roma. L'edificio ha subito molti cambiamenti, ma resta ancora uno dei teatri più belli della città!!!
...Ninny...

Guerra in casa

28/04/2007 Camera da letto

Caro Diario,

Oggi è stata una giornata INFERNALEE!!! Tutto è cominciato questa mattina quando, scendendo dal mio letto, ho avvertito una scossa elettrica potente; all’ inizio ho pensato che fosse un semplice sussulto ma, uscendo dalla camera, ho sentito delle risate piuttosto acute provenire dalla camera di mio fratello. La mia reazione iniziale era quella di entrare dentro quella stanza e vedere cosa fosse successo, ma poi ho deciso di rimanere ad aspettare fuori dalla porta.
Ad un tratto di nuovo quella terribile scossa che partiva dai talloni e finiva sul mio ultimo capello. Allora ho alzato i piedi e ho visto che sui miei talloni erano attaccate due strisce di plastica che io non ricordavo di aver messo; spontaneamente mi sono precipitato dentro quella camera ma, appena aperta la porta, mi è caduta una secchiata di acqua e farina sul capo. Non contento, quella belva di mio fratello, appena ho riaperto gli occhi, ha pensato bene di lanciarmi delle uova marce; a quel punto sono tornato indietro e sbattendo la porta ho urlato :” E GUERRA SIA!!!!!!”
I miei genitori erano partiti e con noi c’era nostra nonna che è lievemente sorda quindi avevo campo libero allo sfogo della mia rabbia. Mi sono chiuso dentro la mia stanza a escogitare un piano di attacco per la mia vendetta.
Per prima cosa ho disegnato la piantina della casa e poi l’ho riempita di trappole e scherzi vari. La stanza con più trappole era la cucina, dove mio fratello sarebbe andato a fare colazione. Avevo nascosto delle trappole tra cui: un filo trasparente per farlo cadere e dei cuscini pieni d’acqua su cui lui sarebbe precipitato. Questo era solo uno dei miei tanti trabocchetti; avevo sistemato anche una telecamera nascosta per vedere in diretta le mie burle.
Arrivato in cucina, mio fratello, ignaro di tutto, si è avvicinato alla sedia ed è inciampato sul filo trasparente quindi è caduto sui cuscini che, pieni d’acqua, sono esplosi rendendo la cucina una vera e propria piscina. Eravamo nel mezzo del nostro conflitto, quando ad un tratto, i nostri genitori sono rientrati a casa e hanno visto tutto ciò che avevamo eseguito nell’arco di due lunghissime ore. Ora sono in punizione e non posso uscire dalla stanza. Adesso, caro diario, ti lascio perché è pronta la cena…

_GiAnMaRcO_

venerdì 27 aprile 2007

Un meraviglioso teatro: l' Argentina



Cenni storici:
Il Teatro Argentina, uno dei più antichi teatri della città, venne inaugurato il 31 gennaio dell'anno 1732 con la rappresentazione dell'opera Berenice composta da Domenico Sarro. Il progettista del teatro fu Gerolamo Theodoli. Nel 1730 la famiglia Cesarini avviò il progetto di costruzione del teatro da una rivalutazione del palazzetto e della torre di loro proprietà (Casa del Burcardo): una parte dell’edificio secondario venne demolita per fare spazio al palcoscenico mentre la torre ed altri ambienti del palazzetto furono adibiti a servizi per il teatro e per i camerini degli artisti. Il teatro era costruito originariamente tutto in legno ad esclusione solo delle mura e delle scale in muratura; la sala fu progettata con la forma a ferro di cavallo per soddisfare al meglio le necessità acustiche e visive. La platea, pavimentata con tavole di legno, era completata da quaranta file di banchi mentre i centottantasei palchi erano disposti in sei ordini. Il Teatro Argentina, secondo le testimonianze riportate dai visitatori stranieri del XVIII secolo, era considerato il più importante tra quelli romani.
XIX secolo:
Il Teatro Argentina è celebre per aver ospitato la prima rappresentazione de Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini (20 febbraio 1816). Se la premiére si rivelò un fallimento, le repliche successive diedero finalmente il via al successo intramontabile dell'opera. Anche alcune opere di Saverio Mercadante vennero eseguite per la prima volta nel teatro. Solamente nel 1826 venne costruita la facciata ad opera dell'architetto P. Holl.
Il Teatro Argentina oggi:
Il Teatro Argentina ospita rappresentazioni di prosa e manifestazioni musicali sia operistiche che sinfoniche. All'interno dell'edificio è istituito il Museo Storico del Teatro; sono previste visite guidate e consultazione del vasto archivio fotografico e documentario.
Museo Storico del Teatro:
Ha sede all'ultimo piano del Teatro Argentina, dove si trova anche l'unica delle otto "incavallature" (strutture portanti per copertura) rimaste, costruita nel 1731 da N. Zabaglia. Il Museo espone materiale fotografico e originali relativi alla storia e all'attività dell'antico e glorioso teatro: elementi architettonici con affreschi, disegni e studi, rilievi decorativi, documenti sulle varie compagnie stabili che vi si sono succedute, locandine dal 1918 al 1944, bozzetti originali del Teatro di Roma (dal 1971).

Francesca

In visita al teatro Argentina



>Il giorno 24 Aprile 2007 mi sono recato, insieme alla mia classe, al Teatro Argentina.
Siamo stati accompagnati dalla professoressa Palmisano e dalla professoressa Mancini.
Siamo partiti a piedi da scuola verso le h 8,15 per recarci in via Lorenzo il Magnifico, dove abbiamo aspettato il pullman.
Sul pullman mi sono seduto accanto a Francesco Pintus con il quale ho chiacchierato fino all’arrivo al teatro.
Inizialmente abbiamo visitato il teatro e una guida ci ha raccontato l’interessante storia di questo antico edificio.
La guida ci ha spiegato che la sala è a forma di ferro di cavallo ed è costruita secondo lo stile “all’italiana”.
Originariamente il teatro, che risale al ‘700, era stato costruito in legno e quindi c’era sempre il rischio degli incendi.
Poi ci siamo recati al museo del teatro dove mi hanno molto colpito due antichi costumi di scena.
Infine, ci hanno fatto affacciare da un balcone da cui si vede il luogo dove venne assassinato con 33 coltellate Giulio Cesare.
Terminata la visita, il pullman ci ha riportati a scuola.
La visita è stata molto interessante perché non avevo mai visto un teatro cosi antico, bello e grande e ho ascoltato molto volentieri tutto quello che ci ha raccontato la guida.

Federico M.

Un teatro di Roma: L' Argentina



Il 24 aprile 2007 insieme alla classe III E, con le professoresse Palmisano e Mancini, siamo andati al teatro Argentina.
Siamo partiti da scuola alle 8.30 e siamo arrivati dopo circa un’ora. Dopo una breve merenda ci hanno portato in una sala grandissima dove ci hanno spiegato la storia del teatro Argentina.
Alla fine del 1400 a Roma era arrivato, dalla città di Strasburgo, un monaco di nome Burcardo che era presto diventato un cerimoniere pontificio. Burcardo aveva chiesto al Papa di poter costruire un palazzo con una torre ma questo fatto aveva provocato una lite con la famiglia Sforza Cesarini, terminata solo quando il papa aveva deciso di far costruire il palazzo del monaco che alla sua morte avrebbe donato il palazzo agli Sforza.
Burcardo, prima di morire, fece scrivere sul palazzo la scritta “ARGENTINA” da argenturarum, cioè argento a ricordo delle miniere presenti nella sua terra natale. Quando il monaco morì il palazzo divenne degli Sforza Cesarini.
Anticamente il teatro aveva le seguenti caratteristiche:
- era tutto di legno e c’era il pericolo di incendi
- era formato da due stanze molto grandi
- l’esterno del teatro non era abbellito ma c’era solo un grande capannone
- i colori principali del teatro erano il rosso e l’oro
- era costruito a ferro di cavallo detto “teatro all’italiana”
- nel periodo dal 1500 al 1700 il sipario era molto importante e veniva dipinto a mano
Nel 1843 il teatro venne comprato da Alessandro Torlonia.
Dopo la spiegazione siamo andati al quinto piano, nel museo del teatro, dove abbiamo visto delle foto, il trattato della vendita ad Alessandro Torlonia, dei quadri dipinti sul sipario e due vestiti teatrali, uno maschile e uno femminile.
In alto, all’entrata del museo, c’era il rotone che con delle funi serviva ad abbassare ed alzare il sipario.
Alla fine al piano terra abbiamo visto nove maschere, tre erano intatte e le altre spaccate a metà. Venivano tutte costruite con la bocca spalancata perchè serviva ad amplificare la voce degli attori.
Alle 11.30 siamo ripartiti e a mezzogiorno siamo arrivati a scuola.
Questa uscita didattica mi è piaciuta molto e spero che ne faremo altre come questa, per conoscere la storia dei monumenti e dei palazzi della nostra città, in modo che quando ci passeremo vicino, ricordandoci della loro storia e di questa emozionante giornata, potremo apprezzarli meglio.
Elisa B.

Siamo stati al Teatro Argentina



Martedì 24 Aprile sono andato a visitare il teatro Argentina insieme alla mia classe e alla 3E, accompagnati dalle professoresse Palmisano e Mancini.
Siamo partiti con l’autobus e, poiché c’era un po’ di traffico, siamo arrivati al teatro più tardi del previsto.
Giunti lì, abbiamo subito fatto merenda e poi siamo entrati nel teatro.
La guida ci ha spiegato le origini del teatro e ci ha detto che prima apparteneva al monaco francese Burcardo e successivamente è stato comprato dal principe Alessandro Torlonia; ci ha anche spiegato che il teatro nel 1700 era stato costruito completamente in legno, quindi non si potevano aggiungere grandi decorazioni.
Dopo le spiegazioni della guida all’interno del teatro, siamo usciti dalla sala e abbiamo preso l’ascensore per arrivare al quinto piano dove si trovava il museo.
All’interno del museo la guida ci ha illustrato molte opere. Mi hanno colpito subito colpito i due costumi di un’opera di Giuseppe Verdi.
In una sala del museo ci sono molte caricature (cioè dei ritratti) e tra le tante caricature c’era anche quella di Giuseppe Verdi.
Alla fine della spiegazione siamo tornati a scuola e abbiamo continuato il nostro orario per due ore e dopo siamo tornati a casa contenti di avere trascorso una giornata scolastica diversa e costruttiva!
Leonardo

Il teatro Argentina



Oggi, insieme alla classe III E, siamo andati a visitare il Teatro Argentina ed il suo museo, accompagnati dalle professoresse Palmisano e Mancini ed utilizzando un pullman offerto dal comune di Roma.
Il Teatro Argentina nasce nel 1731 per iniziativa del duca Giuseppe Cesarini Sforza. Il suo nome deriva dalla casa che vicino alla torre nel 1503 si fece costruire Giovanni Burkardt (italianizzato Burcardo), vescovo e cerimoniere pontificio sotto cinque papi. Burcardo aveva fatto incidere sulla facciata della sua abitazione il nome Argentoratus , che era il nome latino della sua città natale, Strasburgo, e che così si chiamava per le vicine miniere di argento.
L’interno del teatro era tutto in legno e la sala, per ragioni di acustica, era a ferro di cavallo. La platea era piana ed era destinata al pubblico più popolare, mentre il clero e la nobiltà sedevano nei palchi, che venivano affittati o comprati, diventando pertanto ereditari. Le varie famiglie nobili, inoltre, entravano in competizione per chi abbelliva meglio il proprio palco, mediante dipinti, affreschi o tende pregiate.
Tipico teatro all’italiana, l’Argentina per circa 150 anni fu essenzialmente un teatro lirico. Nel 1826 i Cesarini Sforza affidarono il teatro a Pietro Cartoni, il quale fece realizzare il nuovo soffitto, denominato velario, che fu dipinto in azzurro con decorazioni di putti e lo stemma dei Cesarini Sforza.
Nel 1843 il teatro passò ai principi Torlonia, che predisposero una serie di lavori in grande stile introducendo anche l’illuminazione a gas. Prima di allora l’illuminazione derivava da candele da candele di grasso animale, che quando si consumavano emanavano un odore molto sgradevole. Fu anche realizzato il nuovo sipario, un tendone di velluto rosso; in precedenza il sipario era un quadro che raffigurava immagini mitologiche.
Con il sorgere del Teatro Costanzi, ora Teatro dell’Opera, il Teatro Argentina è diventato un teatro di prosa, tra i più importanti d’Italia e sede del Teatro Stabile di Roma.
Nel Museo Storico del Teatro Argentina sono illustrate la storia e l’attività del teatro; sono anche esposti frammenti di decorazioni, macchine teatrali del Settecento e disegni e piantine.
Edoardo

Al teatro Argentina



Il giorno 24 aprile siamo usciti con la prof. essa Palmisano e la prof.ssa Mancini insieme alla 3E per andare al Teatro Argentina. Siamo partiti alle 8.30 e siamo arrivati circa un’ora e mezza dopo. Abbiamo fatto merenda fuori e dopo siamo entrati nel teatro. Il teatro Argentina ha una lunga storia: nel 1400 arriva a Roma un monaco di Strasburgo, di nome Buccardo, che diventa cerimoniere Pontificio. Arrivato a Roma, chiede al papa di poter costruire un palazzo con una gran torre vicino, nella piazza adiacente. Purtroppo esso è di fronte a quello della famiglia rivale Sforza Cesarini. Quando Buccardo muore, gli Sforza acquistano il palazzo e decidono di collocarvi al suo posto un teatro, che sarà portato a termine nel 1732. Il teatro è completamente in legno, tranne le mura esterne e inoltre è a forma di ferro di cavallo. Al posto della platea c’ erano delle panchette di legno per gli spettatori più poveri. Gli spettatori più ricchi e nobili affittavano o compravano i posti nelle balconate e facevano a gara per abbellirle e decorarle. Infatti, erano tutte diverse e molto colorate non come adesso. Il velario che c’è adesso è ottocentesco ma prima c’era un altro velario decorato con dei putti ed al centro lo stemma degli Sforza. Nel 1843 il teatro è venduto alla famiglia Torlonia. Le decorazioni delle balconate a partire dell’Ottocento sono in cartapesta. Più tardi ci siamo spostati ai piani superiori dove si trova il museo Argentina nel quale c’erano le piantine della Piazza Argentina con il Palazzo, gli antichi biglietti del Teatro, i ritratti degli architetti famosi dell’epoca e delle copie dei costumi del 1700. Siamo ritornati a scuola alle 12.45.
Agnese

Visita al teatro Argentina



Martedì 24 aprile siamo andati con le professoresse Mancini e Palmisano al Teatro Argentina. Questo Teatro, situato in Largo di Torre Argentina, è uno dei principali teatri di Roma.
Appena entrati nel teatro ho notato che i colori prevalenti erano l’oro e il rosso.
La guida, di nome Francesca, ci ha spiegato che questo teatro è stato inaugurato il 31 gennaio 1732 con la rappresentazione dell’opera Berenice composta da Domenico Sarro.
Il teatro fu costruito dalla famiglia Sforza Cesarini che fece demolire una parte secondaria della casa del Burcardo ( monaco di Strasburgo cerimoniere pontificio) per fare spazio al palcoscenico, mentre la torre e altri ambienti del palazzetto furono adibiti ai servizi del teatro e per i camerini per gli artisti. Il progettista del teatro fu Gerolamo Theodoli.
Il teatro è costruito in legno eccetto le mura perimetrali e le scale in muratura. Ha la forma a ferro di cavallo per le necessità acustiche e visive con cinque ordini di palchi e un loggione che era riservato agli amanti della musica e agli esperti. La platea era riservata alle persone più semplici, i nobili, invece, sedevano sui palchi.
L’edificio rimase a lungo senza facciata, costruita soltanto nel 1826
ad opera dell’ architetto P.Holl.
Il teatro nel 1843 fu venduto ad Alessandro Torlonia che introdusse solo cambiamenti estetici, infatti sul soffitto al posto dello stemma degli Sforza fece scolpire dei bassorilievi con figure mitologiche.
Poi, sempre con la guida siamo saliti al quinto piano dove è situato il Museo Storico del Teatro qui erano in mostra due vestiti da teatro: uno femminile e uno maschile, inoltre erano esposti quadri e il documento della vendita del teatro ad Alessandro Torlonia.
Una cosa che mi ha molto colpita, per le sue notevoli dimensioni, è stato il rotone, che era usato per alzare e abbassare il sipario.
Alle 11.30 siamo ripartiti e dopo tre quarti d’ ora siamo arrivati a scuola molto stanchi e affamati ma entusiasti della visita.
Elisa C.

ELISA C.

Relazione sulla visita al teatro Argentina



Martedì 24-4-2007, noi della prima E con la terza E, accompagnati dalla professoressa Palmisano e dalla professoressa Mancini , siamo andati a visitare il Teatro Argentina.
Entrando ci siamo subito resi conto che non era un teatro moderno,tutto era molto bello e le pareti erano occupate interamente da palchi dorati.
Ci hanno fatto sedere su delle comode poltroncine di velluto rosso e la dottoressa, di nome Francesca, ci ha spiegato varie cose sul teatro Argentina.
Il teatro è stato costruito nel 1700 dalla famiglia Sforza Cesarini ed era tutto di legno, tranne le mura esterne, ed era dipinto prevalentemente in oro e rosso.
A quei tempi la platea non era in pendenza ed era formata da panche di legno disposte in 40 file che venivano assegnate alla servitù.
I nobili invece potevano comprare o affittare i palchi e, tra quelli che ne possedevano uno, c’ era una gara per chi lo abbelliva di più con quadri, stoffe e ornamenti…tanto che diventava un salottino di famiglia.
La fioca illuminazione era creata da candele fatte con grasso animale lavorato, che producevano fumo e cattivo odore, e , poiché il teatro era in legno , c’ era il pericolo che prendesse tutto fuoco. Si racconta che durante gli spettacoli, dietro le quinte,c’erano sempre dei “vigili del fuoco” pronti ad intervenire con delle grandi tinozze al primo grido di pericolo di incendio.
Nel 1800 l’ illuminazione divenne a gas.
Il sipario era formato da un dipinto che veniva tirato su e giù con delle enormi ruote di legno e che era molto prezioso.
Nel 1843 il teatro fu venduto ad Alessandro Torlonia che lo abbellì.
Al museo del teatro abbiamo potuto osservare delle mappe del teatro, un disegno, raffigurante Numa Pompilio con la ninfa Egeria, che poi venne riprodotto in un sipario, e la riproduzione di due antichi costumi teatrali.
Io non avevo mai visto un teatro così antico e mi piaceva,mentre ero lì, immaginare i tempi antichi, tutti gli applausi e magari anche qualche fischio che avranno ricevuto gli attori e le attrici vestite con quei meravigliosi costumi.

Beatrice B. G>

Il teatro Argentina



Il 24 aprile sono andata con la mia classe e la terza E al Teatro Argentina. L’Argentina è il più importante teatro di Roma, fu costruito nel 700. Il suo nome deriva da una storia. Alla fine del ‘400 a Roma arrivò un monaco chiamato Burcardo. Egli veniva dalla Francia. Il suo ruolo fu molto importante perché era un cerimoniere pontificio , organizzava cerimonie. Visto che Burcardo visse molto tempo a Roma decise di costruirsi un grande palazzo e una torre davanti alla casa degli Sforza Cesarini. Questa situazione provocò un conflitto tra il monaco e gli Sforza Cesarini , ma tutto si risolse con una decisione : il palazzo si poteva costruire solo se alla morte di Burcardo tutto fosse passato agli Sforza Cesarini. La torre si costruì e venne chiamata Argentina perché la città di provenienza di Burcardo veniva chiamata Argentinatum. Alla morte di Burcardo, , come previsto, tutto passò a Giuseppe Sforza Cesarini che costruì un teatro. Tutto era in legno e quindi fragile e infiammabile , tranne le mura . Nel 1826 si cominciò ad abbellire il teatro , si aggiunsero statue nella parte esterna. Nel 1843 il teatro fu venduto al principe Alessandro Torlonia che fece anche lui , delle notevoli modifiche . Solo nel 1849 il teatro fu acquistato dal Comune di Roma.
Laura

Visita al teatro Argentina



Il giorno 24\04\2007 siamo andati a visitare il Teatro Argentina e il museo del Burcardo, accompagnati dalle professoresse Palmisano e Mancini.
Una guida ci ha spiegato che nel 1400 arrivò il monaco francese Burcardo che poi diventerà il cerimoniere pontificio.
Burcardo decise di avere un’abitazione adeguata alla sua importanza e voleva costruirla su un territorio dove avevano le loro abitazioni gli Sforza Cesarini, perciò iniziò una lite.
La lite venne poi composta dal Papa e il Burcardo riuscì a costruire una torre e un palazzo che, in seguito alla sua morte, andarono nelle mani degli Sforza Cesarini, ma Burcardo, prima di morire, fece scrivere sulla torre “Argentina” perché la sua terra di provenienza in Latino veniva chiamata “Argenturarium”.
Dopo un po’ la famiglia Sforza entrò in crisi economica e decise quindi di far costruire un teatro per guadagnare soldi, però per poterlo costruire dovette demolire il palazzo del Burcardo.
Il teatro venne chiamato Argentina in onore di Burcardo. Esso aveva soltanto decorazioni pittoriche, era in legno e l’illuminazione era a candele e quindi la visibilità era scarsa, ma la cosa più pericolosa era che se la fiamma entrava in contatto con il legno, andava tutto a fuoco.
L’unica cosa rimasta uguale è la sua forma a ferro di cavallo che permette di vedere e sentire meglio.
Dal 1700 ad oggi è cambiata anche la disposizione dei posti nella platea, infatti essa prima era riservata ai più poveri (al contrario di come è oggi) ed i più ricchi affittavano o compravano i palchetti (soprattutto quelli centrali) e li abbellivano come volevano.
Nel 1843 il teatro passò ad Alessandro Torlonia che lo decorò e fece aggiungere al soffitto alcune figure mitologiche.
Nel 1800 il sipario aveva molta importanza, era particolarmente curato ed al centro veniva dipinto un quadro; sui davanzali dei palchetti c’era una decorazione a rilievo fatta in cartonpierre, cioè in cartapesta.
Nel museo del Burcardo sono esposte molte caricature di personaggi, sul soffitto c’è una ruota che serviva per alzare ed abbassare il sipario, c’è l’atto di vendita del teatro dagli Sforza Cesarini ad Alessandro Torlonia e due costumi di un’ opera di Giuseppe Verdi .
Marco

Il teatro Argentina



Martedì 24 Aprile, siamo andati al teatro Argentina e, successivamente, al suo museo.
Il teatro Argentina è il più importante teatro del ‘700. Venne costruito infatti in quegli anni e fu successivo di quattro anni al Teatro Valle.
Il nome del teatro deriva da ragioni storiche ben precise: prima di esso, proprio nel luogo dove ora è situato, vi era la casa di Burcardo (monaco francese) con una alta torre sul lato. Quest’ultima era chiamata argentina in ricordo della città di provenienza di Burcardo, ricca di giacimenti di argento.
Ma, ad ostacolare la costruzione della casa, vi era un’altra famiglia, gli Sforza Cesarini, che ostacolavano la costruzione dell’edificio perché vicina ai loro territori. Alla fine si prese una decisione: il palazzo sarebbe stato costruito ma, alla morte di Burcardo, esso sarebbe passato agli Sforza Cesarini.
E così fu. Il palazzo passò in mano agli Sforza che, in un momento di crisi, lo fecero abbattere (in parte) per fare spazio al teatro.
Esso, in principio, esternamente non era abbellito e quindi sembrava un baraccone. Ma successivamente venne acquistato da Alessandro Torlonia che lo fece ristrutturare.
L’interno del teatro era tutto in legno, eccetto le mura perimetrali e le scale che erano in muratura.
La sala, per ragioni di visibilità e acustica, ebbe una forma a ferro di cavallo.
L’area della platea era in piano, occupata da quaranta file di banchi, con spalliere e divisione per i posti che seguivano la forma della sala. Era poco costosa e quindi riservata ai più poveri.
I palchi, disposti in sei ordini, erano centottantasei, trentuno per ordine. Essi erano la parte più costosa ed erano quindi riservati ai più ricchi. I palchi molto spesso venivano affittati o venduti.
Il loggione era la parte del teatro meno costosa e molto spesso occupata dagli appassionati dello spettacolo. Per questo gli attori, per sapere come andava lo spettacolo, guardano il loggione e, se quelli che sedevano lì applaudivano, voleva dire che lo spettacolo era andato bene.

Giordano C

Visita al teatro Argentina



La storia del teatro Argentina e’ molto lunga; inizia con un monaco di nome Burcardo, che venuto a Roma da Strasburgo fece da cerimoniere pontificio a quattro Papi diversi. Quando il monaco decise di stabilirsi a Roma, chiese al Papa di poter costruirsi un palazzo con un’alta torre, dove adesso sorge il teatro Argentina.
Per tale costruzione sorse una lite tra la famiglia Sforza Cesarini ed il monaco. Su tale lite intervenne il Papa che fece costruire la torre con l’accordo che dopo la morte di Burcardo il palazzo sarebbe passato alla famiglia Sforza Cesarini. Alla torre il monaco dette il nome di Argentina in ricordo della sua città che allora si chiamava Argentoratum.
Intorno al Settecento la famiglia Sforza Cesarini passò un periodo di grave crisi, il capo famiglia, Giuseppe decise di far diventare la torre un teatro per ricavarci del denaro.
Nel Settecento il pubblico che frequentava il teatro era ben diviso; in platea vi andavano le persone più semplici, mentre le balconate erano riservate alle persone più ricche.
A quei tempi si poteva comprare o affittare le balconate che venivano abbellite dai proprietari.
Nell’Ottocento il teatro, venne ingrandito ed abbellito; la sua forma era a ferro di cavallo detta anche all’italiana.
Nel 1843 il teatro fu venduto ad Alessandro Torlonia che non cambiò radicalmente la sua struttura, ma si limitò ad abbellirlo. Francesco Grandi è il pittore che dipinse il soffitto del teatro, che non è quello attuale.
L’illuminazione fin dall’Ottocento era a candele che producevano fumo e cattivo odore, erano anche pericolose poiché il teatro era tutto in legno; solo nell’Ottocento arrivò l’illuminazione a gas.
Nel 1869 il teatro fu comprato per 100.000 scudi dal Comune che rinforzò la struttura con il ferro e lo abbellì con decorazioni a rilievo.
La struttura che oggi possiamo ammirare risale proprio a quest’ultima ristrutturazione.

Giulia

Il teatro Argentina



IL GIORNO 23 APRILE 2007 CI SIAMO RECATI IN VISITA CULTURALE AL TEATRO ARGENTINA DI ROMA CON LE PROFESSORESSE PALMISANO E MANCINI .ALLA VISITA SIAMO STATI ACCOMPAGNATI DALLA GUIDA FRANCESCA CHE CI HA ILLUSTRATO CHIARAMENTE LA STORIA ED I PERSONAGGI CHE SI SONO AVVICENDATI IN QUESTO TEATRO. LA STORIA del teatro INIZIA QUANDO NEL 1730 LA FAMIGLIA SFORZA CESARINI FECE AMPLIARE IL PALAZZETTO E LA VICINA TORRE ARGENTINA(CASA DEL BURCARDO) per trasformarla in teatro
. Il teatro venne costruito in legno e solo le mura erano in muratura ; la sala fu progettata a ferro di cavallo per sodddisfare le necessità acustiche e visive . La platea era completata da quaranta file di banchi mentre i centossessantasei palchi erano disposti in sei ordini . Il teatro Argentina , secondo le testimonianze riportate dagli stranieri del diciottesimo secolo , era considerato il più importante tra quelli romani. La guida ci ha fatto visitare anche il museo del teatro. Abbiamo visto la lapide che ricorda la prima rappresentazione del Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini , che mi ha colpito molto .
mi sono piaciuti anche i ritratti esposti nel museo .
è stata una visita fantastica , peccato che a mezzo giorno siamo dovuti tornare a scuola. Vorrei tornarci un’ altra volta , magari ad assistere ad uno spettacolo teatrale.
Ilaria

Il cappotto del colonnello

Caro diario,
un pò di settimane fa ho incontrato un signore che viene chiamato da tutti comandante, ma proprio oggi mi ha spiegato che non potevamo più vederci perché lui il giorno dopo sarebbe dovuto partire per l’Afghanistan a comandare l’esercito italiano.
Per non lasciarmi a mani vuote ha deciso di comprarmi un cappotto di lana pregiata che costerà sui dieci mila dollari.
Ma sicuramente non sarei potuta tornare a casa da mio marito con un cappotto di lana così pregiata!
Allora ho deciso di lasciarlo ad un negozio dove ti lasciano uno scontrino e tu con quel foglio di carta puoi andare a riprendere il vestiario che hai lasciato.
Qualche tempo dopo ci sono tornata con mio marito e, ovviamente, con lo scontrino, abbiamo chiesto il cappotto che era abbinato allo scontrino che avevo in mano.
La commessa mi ha portato questo cappotto, ma si vedeva lontano un miglio che non era quello originale, io, però, non potevo disperarmi davanti a mio marito altrimenti avrebbe potuto capire.
Ma il più bello arriva adesso perché uscendo dal negozio con il cappotto falso ho incontrato la commessa cui avevo consegnato il cappotto, ed ho visto questa signora con il cappotto vero che io avevo consegnato al suo negozio a suo tempo!!!!!!!!!!

Prof questo è il testo che va fatto entro martedì

AmIcO fRiTz

giovedì 26 aprile 2007

Meraviglioso!!


Non ho parole...anzi, si! Una sola...mereviglioso! Qualcosa di veramente spettacolare è toccato a noi della prima e terza E Martedì 24 aprile. Il teatro Argentina. A dire il vero, non conoscevo quel teatro fino a che non ce ne ha parlato la nostra Prof., con cui poi siamo andati a vedere il teatro. In relatà, la visita non era solo del teatro ma anche del museo del teatro. Abbiamo avuto una guida che ci ha spiegato, con un breve intro alla visita, come si era formato il teatro e da chi era stato posseduto (tra questi anche da Alessandro Torlonia, di cui ho parlato nel mio vecchio post sulla visita al Palazzo dei Principi). In realtà, anche se non sono stato bene attento (eheh) so che il teatro fu costruito dagli Sforza Cesarinie per organizzare spettacoli da mostrare al pubbblico, un pubblico che, naturalmente, doveva pagare per vedere (come d'altronde in tutti i teatri). Quindi possiamo definire il teatro Argentina quasi come un mezzo di salvezza per cercare di ristabilire una situazione economica disastrosa, ma devo ammettere che questa scappatoia è stata, anche se per caso, davvero azzeccata. Il teatro va molto bene ed è bellissimo; e come ha detto Luca appena siamo entrati nella sala: - Ehi, sembra di stare all'opera!!-

Anche se io "odio" le guide perchè mi piace stare da solo nelle visite, mi è comunque piaciuto osservare tutte le bellissime cose del Museo, tra cui una foto autografata di Giuseppe Verdi (la Prof. Palmisano si è buttata come una pazza per osservarla spingendo tutti)...........Meraviglioso! Assolutamente meraviglioso!

_вℓα¢к συт_ (credo sappia chi sono, ma la aiuto dicendo che NON SONO ALTO)








IL TEATRO ARGENTINA


Il giorno 24 Aprile siamo stati a visitare il teatro Argentina insieme alla professoressa Palmisano e alla professoressa Mancini e alla 1°E.
Il Teatro Argentina, uno dei più antichi teatri della città, venne inaugurato il 31 gennaio dell'anno 1732 con la rappresentazione dell'opera Berenice composta da Domenico Sarro. Nel 1730 la famiglia Sforza Cesarini avviò il progetto di costruzione del teatro da una rivalutazione del palazzetto e della torre di loro proprietà (Casa del Burcardo): una parte dell’edificio secondario venne demolita per fare spazio al palcoscenico mentre la torre ed altri ambienti del palazzetto furono adibiti a servizi per il teatro e per i camerini degli artisti. Il teatro era costruito originariamente tutto in legno ad esclusione solo delle mura e delle scale in muratura; la sala fu progettata con la forma a ferro di cavallo per soddisfare al meglio le necessità acustiche e visive. La platea, pavimentata con tavole di legno, era completata da quaranta file di banchi mentre i centottantasei palchi erano disposti in sei ordini. Il Teatro Argentina, secondo le testimonianze riportate dai visitatori stranieri del XVIII secolo, era considerato il più importante tra quelli romani.


Andrea

VISITA AL TEATRO ARGENTINA



Martedì 11 aprile io ed i miei compagni della terza E, assieme alla prima E, accompagnati dalle professoresse Mancini e Palmisano siamo andati a visitare il teatro Argentina e il suo museo.
Questa non era una visita come le altre, perché non siamo andati al teatro per vedere uno spettacolo ma per visitare il teatro e cioè per conoscere il suo stile architettonico, la storia del teatro, il museo interno, ecc.
Alle 8.30 siamo usciti dalla scuola. L’appuntamento che avevamo preso con il pulmann era all’incrocio tra via G. da Procida con via L. il Magnifico. Abbiamo dovuto aspettare il pulmann per qualche minuto, ma al suo arrivo siamo partiti subito. Il viaggio non è stato molto lungo e soprattutto la strada non era molto trafficata. Appena arrivati davanti al teatro, abbiamo dovuto aspettare qualche minuto, giusto il tempo per fare uno spuntino e poi siamo entrati nel teatro. Siamo entrati nella platea per un’introduzione alla storia del teatro; in effetti più che introduzione, la guida ci ha raccontato tutta la storia del teatro. Appena finita la spiegazione, siamo subito ripartiti per fare il giro del teatro. Siamo subito andati a vedere il museo: qui erano esposti molti quadri, documenti, foto del teatro, dei suoi proprietari e di alcuni artisti (come Giuseppe Verdi) che hanno composto delle opere proprio per le rappresentazioni del teatro.
In particolare mi ha colpito: l’atto di vendita con il quale la famiglia Torlonia acquistava il teatro, un quadro in cui era rappresentata una festa all’interno del teatro per il matrimonio del figlio del re di Francia e, infine, un quadro in cui era raffigurato Numa Pompilio che stava con la Ninfa Egeria, davanti ad un fiume. Questo quadro era stato dipinto per la famiglia Torlonia da Fracassini e aveva il compito di “quadro preparatore” per il sipario del teatro. Mi aspettavo che il museo fosse più grande e più ricco di opere e oggetti da vedere poiché il teatro è grande e molto bello. Dopo la visita siamo usciti da teatro e siamo andati al luogo dell’appuntamento con il pulmann. Una volta preso il pulmann siamo tornati a scuola per le due ore di lezione rimanenti.
Rincoboy (sono Riccardo e da ora mi chiamerò così)

IL MITICO TEATRO ARGENTINA


Il giorno 24 Aprile insieme alle professoresse Palmisano e Mancini e anche con la 1°E siamo andati a visitare il teatro Argentina.
Il teatro Argentina fu inaugurato il 31 Gennaio 1732. La guida ci ha mostrato subito com'era la forma del teatro. La maggior parte del teatro era fatto di legno tranne le mura e le scale in muratura e fu costruito a forma di ferro di cavallo perché la gente non solo poteva vedere meglio ma poteva anche sentire meglio gli attori. Il teatro aveva anche una grandissima platea e dei palchi chein antichità venivano compratio affitati dalle famiglie nobili che poi li abbelivano con delle decorazioni . Il teatro Argentina, ci ha detto la guida, era uno dei più importanti teatri di Roma. La guida dopo ci ha portato anche a vedere al quinto piano alcuni quadri del teatro. C'era anche la rappresentazione del sipario che era però soltanto una copia perché l'originale si trova a Parigi. In questa sala c'erano anche le figure degli angeli che si trovavano nel teatro.
Di questa visita mi piaceva molto la forma di questo teatro ma anche il colore che dava un'aspetto bellissimo al teatro.


CRI CRI

La visita al Teatro Argentina



Il giorno 24 aprile 2007 io con la mia classe e la prima E abbiamo fatto una visita al Teatro Argentina, proposta dalla prof Palmisano e dalla prof Mancini. In questo teatro non abbiamo visto uno spettacolo, ma abbiamo visto prima come era fatto il teatro all’interno e poi abbiamo visitato il museo di questo teatro con una guida che ci ha esposto la storia del teatro Argentina. La guida ci ha spiegato che in realtà il nome Argentina non proviene dalla nazione ma da delle miniere di argento che si trovavano nella terra di origine del monaco Burcardo cui apparteneva l' edificio che poi fu trasformato in teatro.
Inoltre la nostra guida ci ha anche detto che questo teatro è appartenuto a più famiglie nobili tra le quali troviamo anche i Torlonia.
La guida ci ha detto anche che questo è il teatro più vecchio di Roma e ciò mi ha colpito molto anche se si vedeva che era fatto come li facevano prima.
Questa visita mi è piaciuta moltissimo perché io di questo teatro non conoscevo nemmeno l’esistenza e, pure se ne ho sentito parlare, non avrei mai immaginato che potesse essere il teatro più vecchio di Roma.

AmIcO fRiTz

Visita al teatro Argentina



Il giorno 24/04/2007 io e la mia classe ci siamo recati al teatro Argentina insieme alla 1e. Questa bella visita è stata organizzata dalle professoresse Palmisano e Mancini. Appena arrivati davanti al teatro, abbiamo fatto merenda poi siamo entrati dentro il teatro e una signora molto gentile ci ha spiegato la storia di questo teatro.
Il nome non deriva dalla nazione Argentina ma dalle miniere d’argento che si trovavano nella terra natale del monaco Burcardo, proprietario dell' edificio che poi fu trasformato in teatro ed è per questo, che lo hanno chiamato così. Adesso, il teatro è un bene del Comune di Roma ed è aperto al pubblico, mentre prima è appartenuto a molte famiglie ed una di queste, come ha detto la professoressa Palmisano, ai nostri amici Torlonia. Dopo, siamo saliti al quinto piano per vedere delle immagini. La cosa che mi ha colpito di più in questo piano è stato il foglio con l’atto di acquisto dei Torloniaa. Questa visita è stata molto interessante e mi ha dato l’occasione di conoscere uno dei più importanti teatri di Roma
Coccolotto (prof. sono Raffaele da oggi in poi mi firmerò così)

mercoledì 25 aprile 2007

Museo,Teatro Argentina



Martedi 23/04/07 siamo andati al museo del teatro Argentina, con il pullman assieme alla 1e...Questa visita molto interessante è stata organizzata dalla Prof.ssaPalmisano e dalla Prof.ssa Mancini. Entrando, ci hanno fatto accomodare, e gentilmente ci ha accolto una guida che spiegava chiaramente e con semplicità. Ha cominciato con il raccontarci la storia del teatro, era ornato di bellissime immagini. Inizialmente il teatro era di legno, non c' èra illuminazione e quindi si usavano le candele ed appunto per questo c' èra pericolo di incendi.

Successivamente ci siamo recati al 5 piano, dove ho visto un vestito splendido...Era pieno di brillanti ed era ricamato!! Abbiamo visto dei dipinti di alcuni pittori molto importanti, i colori erano vivaci ed alcuni erano in contrasto tra loro.

La visita era interessantissima, peccato però che era giunta ora di tornare a scuola...Sarei stata volentieri ad ascoltare ancora un la storia del teatro..!!!!!


°°Lulu

una mattinata al teatro Argentina


Il giorno 24/04/07 siamo andati al teatro Argentina accompagnati dalla professoressa Palmisano.
Alle 8:30 ci siamo recati a via Lorenzo il Magnifico per aspettare il pullman.
Appena arrivati davanti al teatro abbiamo fatto merenda,poi appena entrati siamo andati nella Platea dove una signora molto gentile ci ha fatto fare una specie una specie di viaggio nel tempo raccontandoci tutta la storia del teatro.
I padroni del teatro erano la famiglia Sforza Cesarini e il teatro fu costruito nei primi anni del 1700 e venne inaugurato il 1 gennaio del 1732.
Inizialmente il teatro era di legno, sul soffitto era raffigurato lo stemma della famiglia Sforza Cesarini. Il teatro veniva illuminato solo con delle candele realizzate con grasso animale, per il resto era tutto buio,(la gente che andava a teatro,non poteva vedere lo spettacolo con tranquillità perchè queste candele di grasso animale producevano cattivo odore).
All'inizio l'esterno del teatro non era abbellito come adesso ma somigliava a un capannone.
In seguito siamo saliti per vedere un piccolo museo dove erano conservati alcuni costumi,dipinti e piantine dell'epoca.
Terminata la visita eravamo molto soddisfatti,anche se non ci hanno fatto vedere dietro le quinte,però è stato un interessante e buon itinerario.


pesce rosso (prof sono vladimir e da oggi mi chiamerò cosi)

Il museo e il Teatro Argentina


Martedì ho conosciuto il Teatro Argentina. Sono andato con la mia classe e con la prima. La prof di italiano e la prof di matematica ci hanno accompagnato. Siamo andati in pullman;quella mattina c'era molto traffico. Dopo aver fatto merenda il custode del teatro ci ha fatto entrare, ci siamo seduti e abbiamo aspettato la nostra guida. La guida era molto simpatica e ha cominciato ad illustrarci la storia del teatro. Il nome del teatro non c'entra con il paese sud americano. Tutto cominciò dal monaco Burcardo che veniva dalla regione dell'Alsazia. Venuto in Italia volle costruire una torre. Solamente che dovette chiedere aiuto al Papa perchè quei territori appartenevano alla famiglia Sforza Cesarini. Burcardo fece un patto con questa famiglia e il patto diceva che alla sua morte la torre sarebbe diventata proprietà della famiglia Sforza Cesarini. Burcardo costruì la torre e le diede il nome di Torre Argentina. Argentina perchè lui veniva da un paese il cui nome latino era Argentarium. Alla sua morte la torre divenne proprietà della famiglia Sforza Cesarini. In quel periodo la famiglia si trovava in una grave crisi economica e decise di abbattere la torre per costruire un teatro. Costruirono il teatro a forma di cavallo ed era tutto in legno. Fu poi acquistato dalla famiglia Torlonia che vi apportòimportanti modifiche. A quel tempo, al contrario di oggi, la platea era la meno costosa e le famiglie nobili andavano a sedersi nei palchi. Si affittavano o addirittura si compravano e li addobbavano per renderli più belli ed eleganti. Dopo il possesso da parte dei Torlonia il teatro divenne ed è tutt'ora possesso del Comune di Roma. Il teatro ha mantenuto la forma a ferro di cavallo ma i palchi sono cambiati e adesso sono decorati tutti in modo uguale. I dipinti che vi erano si trovano al museo del Teatro Argentina che sta in cima al teatro. E' molto piccolo ma contiene dei reperti bellissimi. Ad esempio ci sono molti quadri, fotografie di personaggi dell'epoca (c'era la foto di Verdi autografata!), e le locandine degli spettacoli dell'epoca. Siamo usciti anche sul tetto del teatro dove c'era una bellissima vista della piazza. La guida è stata molto brava a spiegare. La cosa che proprio mi ha fatto impazzire del teatro era il lampadario che era molto bello e soprattutto molto elegante.
Antonio


Teatro Argentina


Qualche giorno fa io e la mia classe ci siamo recati con il pulman al Teatro Argentina che è uno dei più antichi teatri della città. Vi illustrerò un pò la storia e come era fatto: venne inaugurato il 31 gennaio del 1732 con la rappresentazione dell'opera Bernice . Nel 1730 la famiglia Sforza Cesarini avviò il progetto di costruzione del teatro da una rivalutazione del palazzetto e della torre di loro proprietà (Casa del Burcardo): una parte dell’edificio secondario venne distrutta per fare spazio al palcoscenico mentre la torre ed altri ambienti vennero ristrutturati per dei servizi per il teatro e per i camerini degli artisti. Il teatro era costruito originariamente tutto in legno tranne delle mura e delle scale in muratura; la sala fu progettata con la forma a ferro di cavallo per soddisfare al meglio le necessità acustiche e visive. La platea, pavimentata con tavole di legno, era completata da quaranta file di banchi mentre i palchi erano disposti in sei ordini. Il Teatro Argentina, secondo le testimonianze riportate dai visitatori stranieri del XVIII secolo, era considerato il più importante tra quelli romani. In seguito la guida ci ha illustrato come erano fatte le loro maschere e i loro costumi (spettacolari !!!). le maschere che erano esposte erano fatte di marmo, ma quelle dell'epoca erano naturalalmente dipinte e molto più leggere. Infine abbiamo ripreso il pulman e siamo ritornati a scuola. Nel pulman io e le mie compagne non abbiamo mai smesso di commentare e ammirare gli abiti che indossavano gli artisti!!!

Giulietta

Teatro e Museo Argentina



Martedì 24 aprile con la mia classe e la 1^e siamo andati a visitare un Teatro molto importante, il Teatro Argentina. Siamo stati accompagnati con il pullman proprio lì davanti. Abbiamo fatto la nostra merenda e siamo subito entrati. Ci hanno fatto accomodare nel Teatro e abbiamo conosciuto la nostra guida che era molto preparata sulla storia del Teatro Argentina. Questo Teatro venne nominato così perché fu costruito al posto del palazzo del cardinal Burcardo che fece costruire nella piazza un'alta torre cui diede questo nome. Con la morte di Burcardo, palazzo Argentina passò nelle mani della famiglia Sforza Cesarini che fece costruire il teatro. Nell' Ottocento il teatro passo in mano di Alessandro Torlonia che trasformò il Teatro con decori di color oro e alta presenza di rosso vivo. Infine abbiamo visitato il museo, che si trova all'interno del Teatro dove abbiamo visto dei quadri e degli autoritratti di autori importanti come Giovanni Verga. Abbiamo visto anche un quadro dov'era raffiguarato il Teatro Argentina ai tempi dell'antichità. Terminata la visita siamo tornati a scuola svolgendo le ultime ore didattica.
GIULIOTTA

martedì 24 aprile 2007

Visita al tetro Argentina



Martedì 24 aprile 2007 io e la mia classe siamo andati a visitare il museo del teatro Argentina. Appena arrivati a scuola abbiamo fatto l’appello e poi siamo andati a prendere il nostro pullman che ci attendeva alla fine della strada. Una volta arrivati abbiamo fatto merenda in largo di torre Argentina e subito dopo siamo andati a visitare il teatro, guidati da una cortese signorina che ci ha spiegato molte cose.
Il teatro si chiama così perché quando a Roma venne il cardinale francese Burcardo, che successivamente si trasferì proprio a Roma, voleva costruirsi un palazzo con una torre molto alta, però quel territorio era già stato edificato e apparteneva alla famiglia degli Sforza-Cesarini che non volevano assolutamente che venisse costruito un altro palazzo.
Infine il cardinale Burcardo con gli appoggi del papa convinse la famiglia Sforza-Cesarini con un patto: alla morte del cardinale l’edificio e la torre sarebbero diventatati proprietà della famiglia Sforza-Cesarini.
La piazza prende il nome di “Argentina” perché il cardinale fece scrivere in latino sopra questa torre "Argentina" dal nome latino della sua città, l' attuale Strasburgo, per via dei molti giacimenti di argento presenti nel territorio e lui era molto attaccato alla sua patria. Alla sua morte il palazzo e la torre divennero proprietà degli Sforza, il teatro fu costruito proprio da loro demolendo una parte del grande palazzo.
All’inizio il teatro era molto semplice: l’intera struttura era di legno tranne che le mura ed era a forma di ferro di cavallo per soddisfare al meglio le qualità acustiche e visive.
Un altro problema era quello dell’ illuminazione,all’epoca c’erano solo le candele e quindi erano frequenti gli incendi.
Successivamente il teatro fu acquistato da Alessandro Torlonia che lo fece decorare con dei colori molto accesi : l’oro e il rosso fuoco.
Adesso il teatro è pubblico perché è stato acquistato dal comune di Roma.
Oggi il teatro Argentina è uno dei più importanti di Roma.
Poi siamo andati a visitare il museo dove vi erano delle “bozze” di disegni e anche l’autografo di Verdi!! Finite le spiegazioni siamo tornati a scuola e abbiamo svolto l’orario scolastico.

_GiAnMaRcO_


Teatro Argentina
Il Teatro Argentina, uno dei più antichi teatri della città, venne inaugurato il 31 gennaio dell'anno 1732 con la rappresentazione dell'opera Berenice composta da Domenico Sarro. Nel 1730 la famiglia Cesarini avviò il progetto di costruzione del teatro da una rivalutazione del palazzetto e della torre di loro proprietà (Casa del Burcardo): una parte dell’edificio secondario venne demolita per fare spazio al palcoscenico mentre la torre ed altri ambienti del palazzetto furono adibiti a servizi per il teatro e per i camerini degli artisti. Il teatro era costruito originariamente tutto in legno ad esclusione solo delle mura e delle scale in muratura; la sala fu progettata con la forma a ferro di cavallo per soddisfare al meglio le necessità acustiche e visive. La platea, pavimentata con tavole di legno, era completata da quaranta file di banchi mentre i centottantasei palchi erano disposti in sei ordini. Il Teatro Argentina, secondo le testimonianze riportate dai visitatori stranieri del XVIII secolo, era considerato il più importante tra quelli romani.
Il Teatro Argentina è celebre per aver ospitato la prima rappresentazione de Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini (20 febbraio 1816). Se la premiére si rivelò un fiasco, le repliche successive diedero finalmente il via al successo intramontabile dell'opera. Anche alcune opere di Saverio Mercandante vennero eseguite per la prima volta nel teatro. Solamente nel 1826 venne costruita la facciata ad opera dell'architetto P. Holl.
Il Teatro Argentina ospita rappresentazioni di prosa e manifestazioni musicali sia operistiche che sinfoniche. All'interno dell'edificio è istituito il Museo Storico del Teatro; sono previste visite guidate e consultazione del vasto archivio fotografico e documentario.


Tancredi

lunedì 9 aprile 2007

Buona Pasqua


Ciao a tutti, sono qui con Riccardo e ci stiamo annoiando però ci tenevamo a farvi gli auguri di Buona PASQUA £ PASQUETTA.... Ci rivedremo presto intanto vi salutiamo!!!


_Gianmarco_ & _Riccardo_

venerdì 6 aprile 2007


Massimo era lì, fermo davanti alla play-station, con la massima opposizione nei confronti del fratello, e Marcello stava seduto ad imprecare come mai in vita sua aveva fatto, e nessuno dei due voleva staccarsi dalla sua posizione.
-Non comandi tu!!-
-E tu ti credi tanto forte?!
-Sono più forte di te e vincerò!! Giocherò per primoo!
-papà ce la dà una sola volta alla settimana e…
- …E tu rovini sempre tutto in continuazione!
-Colpa tua che non vuoi capire che ci sarò io per primo davanti a quella play-station!
-Pensi che ce la farai a importi contro di me?? Mi sembri deboluccio…
- Sono e sarò sempre molto più forte di te!
-Non ti mettere contro di me, non te lo consiglio!!
-A te consiglio invece di cominciare a sanguinare da solo perché tra poco ti farò uscire sangue io!!
-Che vuoi fare?? Uccidermi?? Sei solo un fifone!
-Attento a come parli, sono più grande di te!
- E io ho fatto tre anni di karatè più di te!
-Ma io ero il più bravo!
-Adesso bastaaaaa!!!! Fatti sotto, egoista!!
-Fammi vedere che sai fare, cacchetta polverizzata!!

Incominciò lo scontro. I due fratelli probabilmente non si accorgevano di ridurre la casa in quel modo.
Lo scontro finì: definire ora, in quel momento, la casa una discarica, sarebbe stato un’aggettivo troppo elegante per quelle condizioni pietosissime: i cuscini del divano erano distrutti, tanto che c’erano in ogni angolo delle piume provenienti dal loro interno; il tavolo del salotto sarebbe stato meglio vederlo sotto un mucchio di catrame fumante, visto come era ridotto; la libreria della loro camera era stata buttata giù, per poi andare a sbattere sotto i letti. La casa era talmente ridotta sotto sopra, che pensate, le ante dell’armadio si trovavano addirittura in cucina, e nemmeno nella camera dei suoi genitori, dove c’era l’armadio. Urli e strilli per tutta la casa. La madre e il padre, che erano usciti fuori a cena, quando tornarono a casa, un vicino impaurito disse a entrambi:
- Emh…a casa vostra non so che succede, ma non sembra che i vostri figli si divertano.
Svelti, i genitori entrarono in casa e trovarono, oltre che alla casa distrutta, anche i loro figli, nelle stesse condizioni della casa. Erano uno sopra all’altro, ed erano ridotti talmente male che sembravano svenuti. Massimo mugolava:
- AAHH…
E Marcello era quello che appariva davvero svenuto, se ne stava lì non parlava. Quando i genitori li fecero alzare e farli sedere sul divano (che era nelle loro stesse condizioni) videro che erano pieni di lividi dalla testa ai piedi. All’inizio i mugolii di Massimo e l’aria triste di Marcello gli facevano pena, ma dopo aver visto tutta la casa, ridotta sotto sopra, gli fecero altrettanti lividi di quanti si erano fatti fra loro. E mentre andavano in camera loro (a dormire per terra, visto dove erano seppelliti i letti) Marcello sussurrò al fratello:
-Ehi, però è stato divertente!!
-Sta zitto, per cortesia!
Disse Massimo.



Black out (sono Paolo e questa sarà la mia nuova firma)

domenica 1 aprile 2007

DISCUSSIONI IN FAMIGLIA!

Tutto iniziò in una fresca serata di maggio. Terminata la cena con i parenti, il signor Federico e la signora Maria si accorsero che il loro primogenito Giovanni aveva degli atteggiamenti strani. Il suo modo di vestire era molto lontano rispetto a quello dei suoi compagni. Voleva acquistare giacche, camicie, pantaloni e mocassini che rispecchiavano la moda classica e anche il suo modo di parlare era noioso e complesso. Così, quella sera nei genitori si verificò un forte disagio verso il loro figlio. Questo problema lo sentiva soprattutto la madre. Quando il figlio andò a coricarsi, la moglie iniziò a discutere con il marito in modo molto aggressivo. Intanto il padre cercava di difendere suo figlio ma la mamma non sentì ragioni. Nel frattempo Giovanni ascoltava tutto e ci rimase molto male. Allora escogitò una strategia che consentiva nel parlare in modo semplice e genuino, nel vestirsi alla moda e non studiare più. E' quello che fece per un bel pò di tempo ma, dentro di sè, non era contento e faceva tutto questo per evitare le discussioni e il disprezzo della mamma. Però inevitabilmente alla mamma mancava il vecchio aspetto del figlio e rimpianse tutto quello che aveva detto quella maledetta sera. Rivoleva a tutti i costi quel figlio gentile e studioso che Giovanni era sempre stato anche se non approvava le sue idee sulla moda.

GIULIOTTA