Caro diario,Oggi sono stato al Luna Park con i miei amici. Siamo andati in tutte le attrazioni tranne una: la casa dei mostri. I miei amici dicevano che nessuno tornava indietro quando entrava dentro quella casa. Io dicevo ai miei amici che forse non era vero e così ho proposto di entrare dentro quella casa. I miei amici hanno accettato però sembravano molto impauriti. Eravamo solo noi ad entrare perché nessuno voleva entrare dentro quella casa. All'inizio,dentro, si sentiva una musica tranquilla,dolce e la voce dei miei amici ma ad un tratto le luci si sono spente e la musica è diventata terrorizzante. Urlavamo ma un certo punto si sentiva solo la mia voce. Io chiamavo i miei amici con voce terrorizzata ma nessuno mi ha risposto e così sentivo la paura di più. Non sapevo dove andare perché era tutto buio. Si sentivano rumori di motoseghe,finestre rotte e i passi di qualcuno. Non sapevo di chi erano i passi e intanto si avvicinavano di più. Stavo per urlare quando un tratto delle mani si sono posate sulla mia spalla. Ho urlato fortissimo ma le mani che sentivo sulla mia spalla erano quelli dei miei amici. Loro ridevano e anche io ho iniziato a ridere ma ad un tratto i veri mostri della casa sono apparsi e così un boato si è sentito nella casa. Alla fine ci siamo ritrovati al di fuori della casa tutti sudati e salvi.CRI CRI
lunedì 30 aprile 2007
Paura nella casa del terrore
Ho visto la lucee!!
Caro diario,oggi credevo di aver assistito a uno dei momenti più importanti della storia dell'umanità: credevo di avere visto gli alieniiii!! Stavo camminando per strada, con Cristian, erano le 7 e mezza di sera, e stava facendo buio. Abbiamo camminato per altri 20 minuti, guardando i bellissimi (ma vietati) graffiti dei (così definiti da dj ax in una sua canzone)"illegali pittori". All'improvviso, mentre io e Cristian ci salutavamo, dietro alla collina che conduce alla casa di Cristian, si è scatenata una luce fortissima che però si è spenta subito. Subito io e Cristian, attratti da quello stranissimo evento, ci siamo precipitati sulla collina per guardare, ma ci siamo anche tenuti a una certa distanza (sai, le precauzioni non sono mai troppe). Abbiamo guardato e abbiamo visto che la luce, sebbene fosse sempre forte, era diminuita, ma non sapevamo cosa c'era dietro. All'inizio cristian ha urlato:- Dio, Dio!! Quello è Dio! Abbiamo visto Dio!!!!! -- Non abbiamo visto proprio un bel niente!! - ho detto. - Finora abbiamo incontrato solo una strana luce di cui non sappiamo la provenienza -Ho pensato che fossero gli alieni, ma dopo qualche secondo ho visto un uomo uscire da qualcosa, che non si vedeva, quel qualcuno era mio pardre che aveva forato e che, guardacaso, si era rifatto gli abbaglianti........ahahah...ti saluto amicone mio, ci vediamo (o sentiamo??..nn sò...) domani
Vendetta tremenda vendetta!!
Caro diario,tu non hai idea le risate che ci siamo fatti oggi, a pensarci mi viene ancora da ridere.Siamo usciti con i miei genitori a fare delle compere, tutto bene quando ad un tratto vedo un vestito che sembrava fatto apposta per me, a quel punto ho insistito affinchè me lo comprassero, ma niente. Tornati a casa, per vendicarmi ho ficcato le ciabatte di mio padre nel congelatore e sono andata dai miei cugini a chiedere degli animali come: ragni, scarafaggi ecc. di plastica. Ho attacato un filo che partiva dalla ciabatta di mia madre ad uno degli animali, con lo scocth. Usciti dal bagno cercavano tutti e due le ciabatte e io con un sorriso smagliante gliele ho portate e di colpo li ho visti tutti e due correre intorno al tavolo strillando e io sul divano che mi sbellicavo dalle risate. Alla fine hanno voluto la rivincita e mi hanno attaccata facendomi il solletico, ma io ho ancora una sorpresa in serbo per loro!!!Si sente gridare dall'altra stanza! OPS!!! Credo che abbiano scoperto il serpente sotto le coperte!!!...Ninny
Quando si dice la sfortuna!
Caro diario,oggi mi è successo di tutto e di più. Sono andata a fare la spesa e quando il carrello è straripato, mi sono accorta che non avevo i soldi necessari per pagare la spesa.Sono tornata a casa ed è venuto giù un temporale e naturalmente non avevol'ombrello. Sono tornata zuppa e quando ho cercato di aprire la porta di casa, la chiave si rè rotta. Ho chiamato il mio portiere che ha saputo aggiustare il tutto e così per tutto il pomeriggio ho deciso di non mettere il naso fuori casa...GIULIOTTA
Un Giornata in Piscina
Caro Diario,Oggi sono andato a casa dei miei zii. Mia madre mi ha raccontato che hanno una piscina immensa in un giardino altrettanto grande.Ma non mi ha raccontato un piccolo particolare, hanno un cane di razza boxer che, pur non essendo di grande stazza, faceva una grande paura.Dopo essere arrivati presso la loro abitazione, e dopo aver salutato i miei zii, ci siamo tuffati in piscina con i miei cugini.Ad un certo punto ho deciso di uscire dall'acqua ma ovunque cercassi di uscire trovavo il cane che mi aspettava. Sono rimasto in piscina per più di due ore fino a quando mia madre ha allontanato il cane.Non sono uscito di casa fino a quando non sono tornati i miei zii e hanno legato il cane.Mi sono divertito anche se stavo attento al cane, si agitava molto e poi ha rotto la catena e non so perchè ha incominciato subito ad inseguirmi, io mi sono buttato in piscina con i vestiti e tutto.Mio cugino ha subito ripreso il cane e l'ha portato nella sua cuccia e legato per bene.Nonostante questo spiacevole episodio mi sono divertito lo stesso molto.Matty Matto
sabato 28 aprile 2007
Colpa delle meduse.....!!!
Caro diario,
oggi sono andata, finalmente al mare; con i miei genitori.Ero emozionatissima.....sentire quel profumo del mare k ti entra nel naso, la sabbia morbida che ti tocca le dita :troppo bello !!!
Sono andata subito nell'acqua ma purtroppo sono subito riuscita......c'era una medusa...!
Che naturlamente mi ha pizzicato.....che dolore ! da questo giorno in poi non entrerò più nel nell'acqua. Non puoi capire quanto invidiavo le mie amiche, che si schizzavano...ma é più forte di me. Adesso quando sento parlare di meduse mi viene la pelle d'oca.
Baci
Giulietta
Mannaggia al cellulare di mia sorella!!!!!
caro diario,
Ciao
Antonio
La visita al teatro Argentina
Giorno 24 aprile, la nostra professoressa di italiano ha organizzato un'uscita al teatro Argentina insieme alla 1 e. Quando siamo arrivati ( il viaggio l'abbiamo fatto in pulman) ci hanno accolti subito con grande entusiasmo e ci hanno fatto entrare dentro al teatro. Appena entrati tutti sono rimasti a bocca aperta per la sua maestosità, grandezza e bellezza. Lì abbiamo incontrato la guida che ci ha parlato della storia di questo teatro. All'inizio era una abitazione con un enorme torre che apparteneva a Burcardo ed era considerato uno dei più importanti edifici di Roma. Alla morte di Burcardo l' edificio è passato alla famiglia Sforza-Cesarini che, essendo in un momento di crisi, ha pensato di costruire un teatro per guadagnare con gli spettacoli. In seguito è stato comprato da Alessandro Torlonia e poi è finito nelle mani del Comune di Roma. L'edificio ha subito molti cambiamenti, ma resta ancora uno dei teatri più belli della città!!!
...Ninny...
Guerra in casa
Caro Diario,
Oggi è stata una giornata INFERNALEE!!! Tutto è cominciato questa mattina quando, scendendo dal mio letto, ho avvertito una scossa elettrica potente; all’ inizio ho pensato che fosse un semplice sussulto ma, uscendo dalla camera, ho sentito delle risate piuttosto acute provenire dalla camera di mio fratello. La mia reazione iniziale era quella di entrare dentro quella stanza e vedere cosa fosse successo, ma poi ho deciso di rimanere ad aspettare fuori dalla porta.
Ad un tratto di nuovo quella terribile scossa che partiva dai talloni e finiva sul mio ultimo capello. Allora ho alzato i piedi e ho visto che sui miei talloni erano attaccate due strisce di plastica che io non ricordavo di aver messo; spontaneamente mi sono precipitato dentro quella camera ma, appena aperta la porta, mi è caduta una secchiata di acqua e farina sul capo. Non contento, quella belva di mio fratello, appena ho riaperto gli occhi, ha pensato bene di lanciarmi delle uova marce; a quel punto sono tornato indietro e sbattendo la porta ho urlato :” E GUERRA SIA!!!!!!”
I miei genitori erano partiti e con noi c’era nostra nonna che è lievemente sorda quindi avevo campo libero allo sfogo della mia rabbia. Mi sono chiuso dentro la mia stanza a escogitare un piano di attacco per la mia vendetta.
Per prima cosa ho disegnato la piantina della casa e poi l’ho riempita di trappole e scherzi vari. La stanza con più trappole era la cucina, dove mio fratello sarebbe andato a fare colazione. Avevo nascosto delle trappole tra cui: un filo trasparente per farlo cadere e dei cuscini pieni d’acqua su cui lui sarebbe precipitato. Questo era solo uno dei miei tanti trabocchetti; avevo sistemato anche una telecamera nascosta per vedere in diretta le mie burle.
Arrivato in cucina, mio fratello, ignaro di tutto, si è avvicinato alla sedia ed è inciampato sul filo trasparente quindi è caduto sui cuscini che, pieni d’acqua, sono esplosi rendendo la cucina una vera e propria piscina. Eravamo nel mezzo del nostro conflitto, quando ad un tratto, i nostri genitori sono rientrati a casa e hanno visto tutto ciò che avevamo eseguito nell’arco di due lunghissime ore. Ora sono in punizione e non posso uscire dalla stanza. Adesso, caro diario, ti lascio perché è pronta la cena…
_GiAnMaRcO_
venerdì 27 aprile 2007
Un meraviglioso teatro: l' Argentina
In visita al teatro Argentina
Un teatro di Roma: L' Argentina
Siamo stati al Teatro Argentina
Il teatro Argentina
Al teatro Argentina
Visita al teatro Argentina
Relazione sulla visita al teatro Argentina
Il teatro Argentina
Visita al teatro Argentina
Il teatro Argentina
Visita al teatro Argentina
La storia del teatro Argentina e’ molto lunga; inizia con un monaco di nome Burcardo, che venuto a Roma da Strasburgo fece da cerimoniere pontificio a quattro Papi diversi. Quando il monaco decise di stabilirsi a Roma, chiese al Papa di poter costruirsi un palazzo con un’alta torre, dove adesso sorge il teatro Argentina.
Per tale costruzione sorse una lite tra la famiglia Sforza Cesarini ed il monaco. Su tale lite intervenne il Papa che fece costruire la torre con l’accordo che dopo la morte di Burcardo il palazzo sarebbe passato alla famiglia Sforza Cesarini. Alla torre il monaco dette il nome di Argentina in ricordo della sua città che allora si chiamava Argentoratum.
Intorno al Settecento la famiglia Sforza Cesarini passò un periodo di grave crisi, il capo famiglia, Giuseppe decise di far diventare la torre un teatro per ricavarci del denaro.
Nel Settecento il pubblico che frequentava il teatro era ben diviso; in platea vi andavano le persone più semplici, mentre le balconate erano riservate alle persone più ricche.
A quei tempi si poteva comprare o affittare le balconate che venivano abbellite dai proprietari.
Nell’Ottocento il teatro, venne ingrandito ed abbellito; la sua forma era a ferro di cavallo detta anche all’italiana.
Nel 1843 il teatro fu venduto ad Alessandro Torlonia che non cambiò radicalmente la sua struttura, ma si limitò ad abbellirlo. Francesco Grandi è il pittore che dipinse il soffitto del teatro, che non è quello attuale.
L’illuminazione fin dall’Ottocento era a candele che producevano fumo e cattivo odore, erano anche pericolose poiché il teatro era tutto in legno; solo nell’Ottocento arrivò l’illuminazione a gas.
Nel 1869 il teatro fu comprato per 100.000 scudi dal Comune che rinforzò la struttura con il ferro e lo abbellì con decorazioni a rilievo.
La struttura che oggi possiamo ammirare risale proprio a quest’ultima ristrutturazione.
Giulia
Il teatro Argentina
. Il teatro venne costruito in legno e solo le mura erano in muratura ; la sala fu progettata a ferro di cavallo per sodddisfare le necessità acustiche e visive . La platea era completata da quaranta file di banchi mentre i centossessantasei palchi erano disposti in sei ordini . Il teatro Argentina , secondo le testimonianze riportate dagli stranieri del diciottesimo secolo , era considerato il più importante tra quelli romani. La guida ci ha fatto visitare anche il museo del teatro. Abbiamo visto la lapide che ricorda la prima rappresentazione del Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini , che mi ha colpito molto .
mi sono piaciuti anche i ritratti esposti nel museo .
è stata una visita fantastica , peccato che a mezzo giorno siamo dovuti tornare a scuola. Vorrei tornarci un’ altra volta , magari ad assistere ad uno spettacolo teatrale.
Ilaria
Il cappotto del colonnello
Caro diario,
un pò di settimane fa ho incontrato un signore che viene chiamato da tutti comandante, ma proprio oggi mi ha spiegato che non potevamo più vederci perché lui il giorno dopo sarebbe dovuto partire per l’Afghanistan a comandare l’esercito italiano.
Per non lasciarmi a mani vuote ha deciso di comprarmi un cappotto di lana pregiata che costerà sui dieci mila dollari.
Ma sicuramente non sarei potuta tornare a casa da mio marito con un cappotto di lana così pregiata!
Allora ho deciso di lasciarlo ad un negozio dove ti lasciano uno scontrino e tu con quel foglio di carta puoi andare a riprendere il vestiario che hai lasciato.
Qualche tempo dopo ci sono tornata con mio marito e, ovviamente, con lo scontrino, abbiamo chiesto il cappotto che era abbinato allo scontrino che avevo in mano.
La commessa mi ha portato questo cappotto, ma si vedeva lontano un miglio che non era quello originale, io, però, non potevo disperarmi davanti a mio marito altrimenti avrebbe potuto capire.
Ma il più bello arriva adesso perché uscendo dal negozio con il cappotto falso ho incontrato la commessa cui avevo consegnato il cappotto, ed ho visto questa signora con il cappotto vero che io avevo consegnato al suo negozio a suo tempo!!!!!!!!!!
Prof questo è il testo che va fatto entro martedì
AmIcO fRiTz
giovedì 26 aprile 2007
Meraviglioso!!
Non ho parole...anzi, si! Una sola...mereviglioso! Qualcosa di veramente spettacolare è toccato a noi della prima e terza E Martedì 24 aprile. Il teatro Argentina. A dire il vero, non conoscevo quel teatro fino a che non ce ne ha parlato la nostra Prof., con cui poi siamo andati a vedere il teatro. In relatà, la visita non era solo del teatro ma anche del museo del teatro. Abbiamo avuto una guida che ci ha spiegato, con un breve intro alla visita, come si era formato il teatro e da chi era stato posseduto (tra questi anche da Alessandro Torlonia, di cui ho parlato nel mio vecchio post sulla visita al Palazzo dei Principi). In realtà, anche se non sono stato bene attento (eheh) so che il teatro fu costruito dagli Sforza Cesarinie per organizzare spettacoli da mostrare al pubbblico, un pubblico che, naturalmente, doveva pagare per vedere (come d'altronde in tutti i teatri). Quindi possiamo definire il teatro Argentina quasi come un mezzo di salvezza per cercare di ristabilire una situazione economica disastrosa, ma devo ammettere che questa scappatoia è stata, anche se per caso, davvero azzeccata. Il teatro va molto bene ed è bellissimo; e come ha detto Luca appena siamo entrati nella sala: - Ehi, sembra di stare all'opera!!-Anche se io "odio" le guide perchè mi piace stare da solo nelle visite, mi è comunque piaciuto osservare tutte le bellissime cose del Museo, tra cui una foto autografata di Giuseppe Verdi (la Prof. Palmisano si è buttata come una pazza per osservarla spingendo tutti)...........Meraviglioso! Assolutamente meraviglioso!
_вℓα¢к συт_ (credo sappia chi sono, ma la aiuto dicendo che NON SONO ALTO)
IL TEATRO ARGENTINA
Il giorno 24 Aprile siamo stati a visitare il teatro Argentina insieme alla professoressa Palmisano e alla professoressa Mancini e alla 1°E.Il Teatro Argentina, uno dei più antichi teatri della città, venne inaugurato il 31 gennaio dell'anno 1732 con la rappresentazione dell'opera Berenice composta da Domenico Sarro. Nel 1730 la famiglia Sforza Cesarini avviò il progetto di costruzione del teatro da una rivalutazione del palazzetto e della torre di loro proprietà (Casa del Burcardo): una parte dell’edificio secondario venne demolita per fare spazio al palcoscenico mentre la torre ed altri ambienti del palazzetto furono adibiti a servizi per il teatro e per i camerini degli artisti. Il teatro era costruito originariamente tutto in legno ad esclusione solo delle mura e delle scale in muratura; la sala fu progettata con la forma a ferro di cavallo per soddisfare al meglio le necessità acustiche e visive. La platea, pavimentata con tavole di legno, era completata da quaranta file di banchi mentre i centottantasei palchi erano disposti in sei ordini. Il Teatro Argentina, secondo le testimonianze riportate dai visitatori stranieri del XVIII secolo, era considerato il più importante tra quelli romani.
Andrea
VISITA AL TEATRO ARGENTINA
Martedì 11 aprile io ed i miei compagni della terza E, assieme alla prima E, accompagnati dalle professoresse Mancini e Palmisano siamo andati a visitare il teatro Argentina e il suo museo.
Questa non era una visita come le altre, perché non siamo andati al teatro per vedere uno spettacolo ma per visitare il teatro e cioè per conoscere il suo stile architettonico, la storia del teatro, il museo interno, ecc.
Alle 8.30 siamo usciti dalla scuola. L’appuntamento che avevamo preso con il pulmann era all’incrocio tra via G. da Procida con via L. il Magnifico. Abbiamo dovuto aspettare il pulmann per qualche minuto, ma al suo arrivo siamo partiti subito. Il viaggio non è stato molto lungo e soprattutto la strada non era molto trafficata. Appena arrivati davanti al teatro, abbiamo dovuto aspettare qualche minuto, giusto il tempo per fare uno spuntino e poi siamo entrati nel teatro. Siamo entrati nella platea per un’introduzione alla storia del teatro; in effetti più che introduzione, la guida ci ha raccontato tutta la storia del teatro. Appena finita la spiegazione, siamo subito ripartiti per fare il giro del teatro. Siamo subito andati a vedere il museo: qui erano esposti molti quadri, documenti, foto del teatro, dei suoi proprietari e di alcuni artisti (come Giuseppe Verdi) che hanno composto delle opere proprio per le rappresentazioni del teatro.
In particolare mi ha colpito: l’atto di vendita con il quale la famiglia Torlonia acquistava il teatro, un quadro in cui era rappresentata una festa all’interno del teatro per il matrimonio del figlio del re di Francia e, infine, un quadro in cui era raffigurato Numa Pompilio che stava con la Ninfa Egeria, davanti ad un fiume. Questo quadro era stato dipinto per la famiglia Torlonia da Fracassini e aveva il compito di “quadro preparatore” per il sipario del teatro. Mi aspettavo che il museo fosse più grande e più ricco di opere e oggetti da vedere poiché il teatro è grande e molto bello. Dopo la visita siamo usciti da teatro e siamo andati al luogo dell’appuntamento con il pulmann. Una volta preso il pulmann siamo tornati a scuola per le due ore di lezione rimanenti.Rincoboy (sono Riccardo e da ora mi chiamerò così)
IL MITICO TEATRO ARGENTINA
Il giorno 24 Aprile insieme alle professoresse Palmisano e Mancini e anche con la 1°E siamo andati a visitare il teatro Argentina.
Il teatro Argentina fu inaugurato il 31 Gennaio 1732. La guida ci ha mostrato subito com'era la forma del teatro. La maggior parte del teatro era fatto di legno tranne le mura e le scale in muratura e fu costruito a forma di ferro di cavallo perché la gente non solo poteva vedere meglio ma poteva anche sentire meglio gli attori. Il teatro aveva anche una grandissima platea e dei palchi chein antichità venivano compratio affitati dalle famiglie nobili che poi li abbelivano con delle decorazioni . Il teatro Argentina, ci ha detto la guida, era uno dei più importanti teatri di Roma. La guida dopo ci ha portato anche a vedere al quinto piano alcuni quadri del teatro. C'era anche la rappresentazione del sipario che era però soltanto una copia perché l'originale si trova a Parigi. In questa sala c'erano anche le figure degli angeli che si trovavano nel teatro.
Di questa visita mi piaceva molto la forma di questo teatro ma anche il colore che dava un'aspetto bellissimo al teatro.
CRI CRI
La visita al Teatro Argentina
Visita al teatro Argentina
Il giorno 24/04/2007 io e la mia classe ci siamo recati al teatro Argentina insieme alla 1e. Questa bella visita è stata organizzata dalle professoresse Palmisano e Mancini. Appena arrivati davanti al teatro, abbiamo fatto merenda poi siamo entrati dentro il teatro e una signora molto gentile ci ha spiegato la storia di questo teatro.Il nome non deriva dalla nazione Argentina ma dalle miniere d’argento che si trovavano nella terra natale del monaco Burcardo, proprietario dell' edificio che poi fu trasformato in teatro ed è per questo, che lo hanno chiamato così. Adesso, il teatro è un bene del Comune di Roma ed è aperto al pubblico, mentre prima è appartenuto a molte famiglie ed una di queste, come ha detto la professoressa Palmisano, ai nostri amici Torlonia. Dopo, siamo saliti al quinto piano per vedere delle immagini. La cosa che mi ha colpito di più in questo piano è stato il foglio con l’atto di acquisto dei Torloniaa. Questa visita è stata molto interessante e mi ha dato l’occasione di conoscere uno dei più importanti teatri di Roma
Coccolotto (prof. sono Raffaele da oggi in poi mi firmerò così)
mercoledì 25 aprile 2007
Museo,Teatro Argentina
una mattinata al teatro Argentina
Il giorno 24/04/07 siamo andati al teatro Argentina accompagnati dalla professoressa Palmisano.
Alle 8:30 ci siamo recati a via Lorenzo il Magnifico per aspettare il pullman.
Appena arrivati davanti al teatro abbiamo fatto merenda,poi appena entrati siamo andati nella Platea dove una signora molto gentile ci ha fatto fare una specie una specie di viaggio nel tempo raccontandoci tutta la storia del teatro.
I padroni del teatro erano la famiglia Sforza Cesarini e il teatro fu costruito nei primi anni del 1700 e venne inaugurato il 1 gennaio del 1732.
Inizialmente il teatro era di legno, sul soffitto era raffigurato lo stemma della famiglia Sforza Cesarini. Il teatro veniva illuminato solo con delle candele realizzate con grasso animale, per il resto era tutto buio,(la gente che andava a teatro,non poteva vedere lo spettacolo con tranquillità perchè queste candele di grasso animale producevano cattivo odore).
All'inizio l'esterno del teatro non era abbellito come adesso ma somigliava a un capannone.
In seguito siamo saliti per vedere un piccolo museo dove erano conservati alcuni costumi,dipinti e piantine dell'epoca.
Terminata la visita eravamo molto soddisfatti,anche se non ci hanno fatto vedere dietro le quinte,però è stato un interessante e buon itinerario.
pesce rosso (prof sono vladimir e da oggi mi chiamerò cosi)
Il museo e il Teatro Argentina
Martedì ho conosciuto il Teatro Argentina. Sono andato con la mia classe e con la prima. La prof di italiano e la prof di matematica ci hanno accompagnato. Siamo andati in pullman;quella mattina c'era molto traffico. Dopo aver fatto merenda il custode del teatro ci ha fatto entrare, ci siamo seduti e abbiamo aspettato la nostra guida. La guida era molto simpatica e ha cominciato ad illustrarci la storia del teatro. Il nome del teatro non c'entra con il paese sud americano. Tutto cominciò dal monaco Burcardo che veniva dalla regione dell'Alsazia. Venuto in Italia volle costruire una torre. Solamente che dovette chiedere aiuto al Papa perchè quei territori appartenevano alla famiglia Sforza Cesarini. Burcardo fece un patto con questa famiglia e il patto diceva che alla sua morte la torre sarebbe diventata proprietà della famiglia Sforza Cesarini. Burcardo costruì la torre e le diede il nome di Torre Argentina. Argentina perchè lui veniva da un paese il cui nome latino era Argentarium. Alla sua morte la torre divenne proprietà della famiglia Sforza Cesarini. In quel periodo la famiglia si trovava in una grave crisi economica e decise di abbattere la torre per costruire un teatro. Costruirono il teatro a forma di cavallo ed era tutto in legno. Fu poi acquistato dalla famiglia Torlonia che vi apportòimportanti modifiche. A quel tempo, al contrario di oggi, la platea era la meno costosa e le famiglie nobili andavano a sedersi nei palchi. Si affittavano o addirittura si compravano e li addobbavano per renderli più belli ed eleganti. Dopo il possesso da parte dei Torlonia il teatro divenne ed è tutt'ora possesso del Comune di Roma. Il teatro ha mantenuto la forma a ferro di cavallo ma i palchi sono cambiati e adesso sono decorati tutti in modo uguale. I dipinti che vi erano si trovano al museo del Teatro Argentina che sta in cima al teatro. E' molto piccolo ma contiene dei reperti bellissimi. Ad esempio ci sono molti quadri, fotografie di personaggi dell'epoca (c'era la foto di Verdi autografata!), e le locandine degli spettacoli dell'epoca. Siamo usciti anche sul tetto del teatro dove c'era una bellissima vista della piazza. La guida è stata molto brava a spiegare. La cosa che proprio mi ha fatto impazzire del teatro era il lampadario che era molto bello e soprattutto molto elegante.
Antonio
Teatro Argentina
Qualche giorno fa io e la mia classe ci siamo recati con il pulman al Teatro Argentina che è uno dei più antichi teatri della città. Vi illustrerò un pò la storia e come era fatto: venne inaugurato il 31 gennaio del 1732 con la rappresentazione dell'opera Bernice . Nel 1730 la famiglia Sforza Cesarini avviò il progetto di costruzione del teatro da una rivalutazione del palazzetto e della torre di loro proprietà (Casa del Burcardo): una parte dell’edificio secondario venne distrutta per fare spazio al palcoscenico mentre la torre ed altri ambienti vennero ristrutturati per dei servizi per il teatro e per i camerini degli artisti. Il teatro era costruito originariamente tutto in legno tranne delle mura e delle scale in muratura; la sala fu progettata con la forma a ferro di cavallo per soddisfare al meglio le necessità acustiche e visive. La platea, pavimentata con tavole di legno, era completata da quaranta file di banchi mentre i palchi erano disposti in sei ordini. Il Teatro Argentina, secondo le testimonianze riportate dai visitatori stranieri del XVIII secolo, era considerato il più importante tra quelli romani. In seguito la guida ci ha illustrato come erano fatte le loro maschere e i loro costumi (spettacolari !!!). le maschere che erano esposte erano fatte di marmo, ma quelle dell'epoca erano naturalalmente dipinte e molto più leggere. Infine abbiamo ripreso il pulman e siamo ritornati a scuola. Nel pulman io e le mie compagne non abbiamo mai smesso di commentare e ammirare gli abiti che indossavano gli artisti!!!
Giulietta
Teatro e Museo Argentina
martedì 24 aprile 2007
Visita al tetro Argentina
Il Teatro Argentina, uno dei più antichi teatri della città, venne inaugurato il 31 gennaio dell'anno 1732 con la rappresentazione dell'opera Berenice composta da Domenico Sarro. Nel 1730 la famiglia Cesarini avviò il progetto di costruzione del teatro da una rivalutazione del palazzetto e della torre di loro proprietà (Casa del Burcardo): una parte dell’edificio secondario venne demolita per fare spazio al palcoscenico mentre la torre ed altri ambienti del palazzetto furono adibiti a servizi per il teatro e per i camerini degli artisti. Il teatro era costruito originariamente tutto in legno ad esclusione solo delle mura e delle scale in muratura; la sala fu progettata con la forma a ferro di cavallo per soddisfare al meglio le necessità acustiche e visive. La platea, pavimentata con tavole di legno, era completata da quaranta file di banchi mentre i centottantasei palchi erano disposti in sei ordini. Il Teatro Argentina, secondo le testimonianze riportate dai visitatori stranieri del XVIII secolo, era considerato il più importante tra quelli romani.
Il Teatro Argentina è celebre per aver ospitato la prima rappresentazione de Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini (20 febbraio 1816). Se la premiére si rivelò un fiasco, le repliche successive diedero finalmente il via al successo intramontabile dell'opera. Anche alcune opere di Saverio Mercandante vennero eseguite per la prima volta nel teatro. Solamente nel 1826 venne costruita la facciata ad opera dell'architetto P. Holl.
Il Teatro Argentina ospita rappresentazioni di prosa e manifestazioni musicali sia operistiche che sinfoniche. All'interno dell'edificio è istituito il Museo Storico del Teatro; sono previste visite guidate e consultazione del vasto archivio fotografico e documentario.
lunedì 9 aprile 2007
Buona Pasqua
venerdì 6 aprile 2007
-Non comandi tu!!-
-E tu ti credi tanto forte?!
-Sono più forte di te e vincerò!! Giocherò per primoo!
-papà ce la dà una sola volta alla settimana e…
- …E tu rovini sempre tutto in continuazione!
-Colpa tua che non vuoi capire che ci sarò io per primo davanti a quella play-station!
-Pensi che ce la farai a importi contro di me?? Mi sembri deboluccio…
- Sono e sarò sempre molto più forte di te!
-Non ti mettere contro di me, non te lo consiglio!!
-A te consiglio invece di cominciare a sanguinare da solo perché tra poco ti farò uscire sangue io!!
-Che vuoi fare?? Uccidermi?? Sei solo un fifone!
-Attento a come parli, sono più grande di te!
- E io ho fatto tre anni di karatè più di te!
-Ma io ero il più bravo!
-Adesso bastaaaaa!!!! Fatti sotto, egoista!!
-Fammi vedere che sai fare, cacchetta polverizzata!!
Incominciò lo scontro. I due fratelli probabilmente non si accorgevano di ridurre la casa in quel modo.
Lo scontro finì: definire ora, in quel momento, la casa una discarica, sarebbe stato un’aggettivo troppo elegante per quelle condizioni pietosissime: i cuscini del divano erano distrutti, tanto che c’erano in ogni angolo delle piume provenienti dal loro interno; il tavolo del salotto sarebbe stato meglio vederlo sotto un mucchio di catrame fumante, visto come era ridotto; la libreria della loro camera era stata buttata giù, per poi andare a sbattere sotto i letti. La casa era talmente ridotta sotto sopra, che pensate, le ante dell’armadio si trovavano addirittura in cucina, e nemmeno nella camera dei suoi genitori, dove c’era l’armadio. Urli e strilli per tutta la casa. La madre e il padre, che erano usciti fuori a cena, quando tornarono a casa, un vicino impaurito disse a entrambi:
- Emh…a casa vostra non so che succede, ma non sembra che i vostri figli si divertano.
Svelti, i genitori entrarono in casa e trovarono, oltre che alla casa distrutta, anche i loro figli, nelle stesse condizioni della casa. Erano uno sopra all’altro, ed erano ridotti talmente male che sembravano svenuti. Massimo mugolava:
- AAHH…
E Marcello era quello che appariva davvero svenuto, se ne stava lì non parlava. Quando i genitori li fecero alzare e farli sedere sul divano (che era nelle loro stesse condizioni) videro che erano pieni di lividi dalla testa ai piedi. All’inizio i mugolii di Massimo e l’aria triste di Marcello gli facevano pena, ma dopo aver visto tutta la casa, ridotta sotto sopra, gli fecero altrettanti lividi di quanti si erano fatti fra loro. E mentre andavano in camera loro (a dormire per terra, visto dove erano seppelliti i letti) Marcello sussurrò al fratello:
-Ehi, però è stato divertente!!
-Sta zitto, per cortesia!
Disse Massimo.
Black out (sono Paolo e questa sarà la mia nuova firma)
domenica 1 aprile 2007
DISCUSSIONI IN FAMIGLIA!
GIULIOTTA
Blog"s new look
ATTENZIONE!!
LEGGERE ATTENTAMENTE!!
Informazioni personali
- fate
- Le parole sono fate. Non è uno scherzo, le parole fammo magie, mettono la gente in comunicazione, esprimono gioia e dolore, inventano storie, senza parole l' uomo non avrebbe costruito niente, e allora? E allora usatele 'ste benedette parole! Scrivete quello che volete ma scrivete, perchè per imparare a parlare e a scrivere bene non c'è che un modo: Leggere, leggere, leggere e Scrivere, scrivere, scrivere!
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