Le fate poetiche: Al teatro Argentina

venerdì 27 aprile 2007

Al teatro Argentina



Il giorno 24 aprile siamo usciti con la prof. essa Palmisano e la prof.ssa Mancini insieme alla 3E per andare al Teatro Argentina. Siamo partiti alle 8.30 e siamo arrivati circa un’ora e mezza dopo. Abbiamo fatto merenda fuori e dopo siamo entrati nel teatro. Il teatro Argentina ha una lunga storia: nel 1400 arriva a Roma un monaco di Strasburgo, di nome Buccardo, che diventa cerimoniere Pontificio. Arrivato a Roma, chiede al papa di poter costruire un palazzo con una gran torre vicino, nella piazza adiacente. Purtroppo esso è di fronte a quello della famiglia rivale Sforza Cesarini. Quando Buccardo muore, gli Sforza acquistano il palazzo e decidono di collocarvi al suo posto un teatro, che sarà portato a termine nel 1732. Il teatro è completamente in legno, tranne le mura esterne e inoltre è a forma di ferro di cavallo. Al posto della platea c’ erano delle panchette di legno per gli spettatori più poveri. Gli spettatori più ricchi e nobili affittavano o compravano i posti nelle balconate e facevano a gara per abbellirle e decorarle. Infatti, erano tutte diverse e molto colorate non come adesso. Il velario che c’è adesso è ottocentesco ma prima c’era un altro velario decorato con dei putti ed al centro lo stemma degli Sforza. Nel 1843 il teatro è venduto alla famiglia Torlonia. Le decorazioni delle balconate a partire dell’Ottocento sono in cartapesta. Più tardi ci siamo spostati ai piani superiori dove si trova il museo Argentina nel quale c’erano le piantine della Piazza Argentina con il Palazzo, gli antichi biglietti del Teatro, i ritratti degli architetti famosi dell’epoca e delle copie dei costumi del 1700. Siamo ritornati a scuola alle 12.45.
Agnese

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