Le fate poetiche: Il drago a due teste

domenica 14 gennaio 2007

Il drago a due teste

C’era una volta,in un paese molto, molto lontano un terribile drago che depredava i greggi, che bruciava il raccolto e le case e terrorizzava la popolazione.
Il re, un ometto basso e grassottello, emanò un editto che diceva:-Chi libererà me ed il mio popolo dal terribile drago riceverà un abbondante premio-
Molti valorosi cavalieri si cimentarono in quell’ impresa, ma nessuno di loro riuscì perché la bestia aveva due teste ed era quasi impossibile sconfiggerle entrambe.
Il re aveva una bellissima figlia alta e magra, con i capelli così biondi che sembravano fili d’oro e gli occhi di un azzurro molto intenso. Il suo nome era Isabella.
Un giorno la ragazza decise di andare nel bosco a cavalcare; purtroppo il cavallo si impigliò nei rovi e Isabella non sapeva cosa fare.
In quello stesso giorno Ludovico, il figlio del fabbro del villaggio, giovane generoso e coraggioso, si era incamminato nel bosco per la sua solita battuta di caccia, non sapendo che avrebbe fatto due incontri che gli avrebbero cambiato la vita.
Sentì da lontano dei richiami di aiuto e un cavallo che sembrava in difficoltà. Quando arrivò vide che erano rimasti intrappolati in un cespuglio di rovi e cercò di liberare subito il cavallo, ma quando si girò rimase sbalordito della bellezza di Isabella. Non l’aveva mai vista prima perché il padre la teneva molto a castello, e aveva l’intenzione di farle sposare il ricco signorotto del paese vicino. Isabella ringraziò molto il giovane e tornò a castello, ma anche lei rimase colpita dal ragazzo.
Il giovane stava ancora pensando a lei quando tornando sulla strada di casa si imbattè in una mendicante che chiedeva una brocca d’acqua. Tutti cercavano di evitarla ma il nostro Ludovico scese da cavallo, attinse l’acqua nel vicino pozzo e la porse con estrema gentilezza alla poverina.
Lei per ringraziarlo gli regalò un vecchio mantello sussurrandogli queste parole: “Quando questo capo indosserai , tu invisibile diventerai!”
Il giovane rimase sbalordito dal dono e dalle parole, alle quali da principio non credette, e tornò rapidamente a casa dove dimenticò il tutto.
Qualche giorno più tardi il drago tornò a farsi vivo e anche questa volta partirono alcuni giovani del paese per cercare di sconfiggerlo, ma nessuno di loro ci riuscì.
Per caso Ludovico ritrovò il vecchio mantello donatogli dalla mendicante, ricordò quelle strane parole e lo indossò davanti ad uno specchio: INCREDIBILE!!! La sua immagine, indossando il mantello, allo specchio scompariva. Allora era proprio vero che rendeva invisibili!!!
Decise di affrontare il drago. Scelse le due spade più affilate che il padre aveva e portando con sé il mantello si incamminò.
Quando già era nelle vicinanze della grotta, sentendo l’odore di zolfo e vedendo il fumo sentiva la paura corrergli nella schiena,ma stringendo a sé il mantello trovò il coraggio di andare avanti. Chiamò a gran voce il drago che, svegliandosi dal suo sonno era più arrabbiato che mai. Uscì per vedere chi era ma non trovò nessuno.
Ludovico aveva indossato il magico mantello e si avvicinava sempre di più all’orribile bestia. Tenendo una spada per ogni mano,prese la mira e con un gesto unico delle due mani tagliò di netto le due teste; il drago cadde a terra e morì.
In paese la notizia si sparse subito e tutti scesero nelle strade ad accogliere l’eroe; anche il re accolse la notizia con gioia e chiamo a palazzo il giovane.
Quando Ludovico entrò nel salone del trono trovò la famiglia reale al completo che lo stava aspettando. Quando posò gli occhi sulla giovane principessa che sedeva accanto al padre e riconobbe in lei la fanciulla salvata nel bosco il suo cuore cominciò a battere più forte e naturalmente possiamo immaginare quale fu il premio che scelse.
I due giovani vissero per sempre felici e contenti.
Beatrice B. G.

Nessun commento: