Le fate poetiche: La favolosa Villa Torlonia

domenica 28 gennaio 2007

La favolosa Villa Torlonia


Questa villa di cui vi parlerò prese il nome da chi la creò, cioè la famiglia “Torlonia”. All’inizio questo enorme pezzo di terra apparteneva ad un vignaiolo. Era una Villa suburbana (dal latino suburbis)

I Torlonia decisero di farci una seconda casa quindi iniziarono a costruire ed adesso ci ritroviamo tre case: il Casino Nobile, il Casino dei Principi e la Casina delle Civette.
I Torlonia non provenivano da una famiglia nobile, ma da contadini francesi. Il primo ad arrivare a Roma fu “Marin Tourlonais”, in italiano “Marino Torlonia”. Dopo di lui ci furono altri due Torlonia molto importanti: Giovanni e suo figlio Alessandro.
Noi abbiamo visitato prima il Casino Nobile e poi la Casina delle Civette, ma purtroppo non abbiamo fatto in tempo a visitare il Casino dei Principi. Il Casino Nobile è stato finito di restaurare nel 2006 ed è quindi visitabile. Di solito il soffitto ha lo stesso disegno del pavimento. Nella prima sala troviamo due copie di statue romane fatte fare proprio da Giovanni Torlonia. Nella sala successiva troviamo una stufa in ghisa, andando avanti troviamo una camera che prima era la sala da bagno, in questo posto troviamo una temperatura poco più elevata rispetto alle altre sale ed anche un po’ più colorata.
In tempi recenti questa sala da bagno fu trasformata in una piccola cappella. Successivamente siamo entrati in una biblioteca, che sul soffitto aveva una rappresentazione di Dante e Virgilio nel limbo.
In seguito troviamo esposte delle tavole che rappresentano la storia di Priamo costruite in bassorilievo, mentre sul soffitto troviamo lo stemma dei Torlonia.

La sala dopo non ha nome ma viene dedicata alla storia dei Torlonia e a Mussolini, dopodichè passiamo attraverso un corridoio che all’inizio era l’entrata principale.

Da qui passiamo alla sala da ballo che all’epoca di Giovanni Torlonia era la sala da pranzo. Possiamo vedere che tutto il soffitto è stato affrescato e che all’interno di questa sala ci sono ben 12 colonne. Abbiamo visitato molte altre sale tra cui i bounker antiaereo e antigas che si trovavano nel sottosuolo.
Dopo 20 minuti siamo riusciti ad entrare nella Casina delle Civette.
Fu chiamata così perché quando Giovanni Torlonia ci andò ad abitare diventò cieco e proprio per questo la civetta diventò l’animale più fedele di Giovanni.

La Casina delle Civette è molto bella per le sue stupende vetrate disegnate e colorate con vari colori. Il disegno che predomina in tutte le vetrate della Casina delle Civette è l’uva, la troviamo anche sulle cornici delle porte che collegano le varie stanze.
AmIcO fRiTz

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