Le fate poetiche: La grande avventura di Peppino

lunedì 15 gennaio 2007

La grande avventura di Peppino




C’era una volta, in un paese molto lontano, un ragazzo di nome Peppino.
Egli aveva 12 anni e viveva con la sua matrigna in campagna sopra un mulino.
Peppino era molto triste, solo e sconsolato, perché da quando suo padre era andato in guerra, ormai due anni, era costretto a lavorare per la matrigna.
Passava le sue giornate a lavorare al mulino, non andava più a scuola e non poteva più giocare con i suoi amici, perché la matrigna lo sfruttava.
Nonostante questo, Peppino era gentile con tutti i contadini che andavano a macinare il grano da lui e, tra tutti questi, era molto cortese con un vecchietto che aiutava sempre con molta cura.
Un giorno questo vecchietto decise di fargli un regalo, gli chiese cosa desiderasse di più e lui gli rispose: “Mi mancano i miei genitori e vorrei che tornassero vicino a me”.
Dopo due giorni il vecchietto si ripresentò al mulino e gli disse: “Preparati per un lungo viaggio! Questo mulo ti porterà in una grotta dove scorre un fiumiciattolo la cui acqua risuscita i morti, mettine un po’ in questa speciale boccetta e poi versala nella stanza dei tuoi genitori. Al sorgere della prima luna piena loro torneranno in vita…”.
Peppino si mise in viaggio, dopo aver caricato sull’asinello del cibo e dell’acqua; attraversò oscure foreste e pianure sconfinate e quando ormai aveva perso ogni speranza trovò la grotta ma non riusciva ad entrare perché la sua apertura era troppo stretta. Decise allora di infilare la mano con la boccetta e, dopo molta fatica, la riempì.
Dopo una settimana di viaggio, si affrettò ad arrivare a casa per il sorgere della luna piena, riuscì ad entrare a notte inoltrata nella stanza dei suoi genitori e a versare l’acqua magica.
Stanco per il lungo viaggio, si nascose poi nel granaio e dormì per molte ore.
Era ormai giorno quando udì dei suoni provenire dai campi, delle urla…sembravano un uomo e una donna!
Uscì di corsa e vide proprio i suoi genitori che rincorrevano fuori dal mulino l’odiata matrigna, sembravano molto arrabbiati! Peppino iniziò a chiamarli e quando loro lo riconobbero, improvvisamente abbandonarono la matrigna e corsero incontro al loro amato figlio!
Questa favola insegna che la generosità e la bontà di cuore vengono sempre premiati.
Federico S.

Nessun commento: