Le fate poetiche: UN GIORNO A VILLA TORLONIA

domenica 28 gennaio 2007

UN GIORNO A VILLA TORLONIA

Giovedì 25 gennaio, io ed i miei compagni di classe, assieme alla prima E, siamo andati a fare una visita a villa Torlonia. Con noi c’erano anche la mamma di Vladimir, la mamma di un’alunna di prima e, naturalmente, la Professoressa Palmisano.
Siamo partiti da scuola alle ore 8.10, siamo arrivati a Piazza Bologna, abbiamo preso Via Catanzaro e poi via Ravenna fino ad arrivare a via Nomentana dove siamo entrati dall’ingresso principale di villa Torlonia. Quindi ci siamo ritrovati davanti al Casino Nobile, davanti alla biglietteria, dove la mamma di Vladimir ha fatto i biglietti e, naturalmente, la professoressa Palmisano ne ha approfittato per fare la prima spiegazione.
Però all’improvviso ha cominciato a piovere e quindi in fretta e furia abbiamo preso gli ombrelli. Ma, per sfortuna nostra, la professoressa ha continuato a spiegare.
Ci ha fatto una presentazione della famiglia Torlonia, di come hanno ottenuto la villa e dei precedenti proprietari.
La famiglia Torlonia non aveva origini nobili come potrebbe sembrare, in verità loro erano di origine francese, e il capostipite (Giovanni Torlonia) era un cameriere che lavorava appunto in Francia. Ereditò un intero capitale con il quale comprò la villa che apparteneva ad un’altra grande famiglia: i Colonna che la utilizzavano come terreno agricolo. Quando Giovanni morì, lasciò tutti i suoi capitali al figlio Alessandro che volle rendere la villa una seconda casa, costruì i due obelischi per commemorare i suoi genitori e fece ristrutturare completamente la villa da un famoso architetto.
Oggi villa Torlonia è stata rimpicciolita per ingrandire via Nomentana che ai tempi dei Torlonia era una vera e propria stradina; la villa è composta principalmente da quattro edifici: Casino Nobile, Casino dei Principi, Casina delle civette e dalla Limonaia che originariamente si pensa fosse un piccolo casale che intorno aveva piante di limone da cui oggi deriva il nome. Oggi la Limonaia è un ristorante.
Dopo queste spiegazioni abbiamo continuato il giro e siamo arrivati all’ingresso principale del Casino dei Nobili, anche se l’entrata originaria, voluta da Giovanni, si trovava dalla parte opposta a dove è oggi. Qui le due classi sono state divise: la prima è stata accompagnata dalla Professoressa e noi siamo andati con la mamma di Vladimir.
Con noi c'era anche una guida che ci ha spiegato una per una le sale del palazzo mano a mano ci vi entravamo.
Il Casino Nobile è diviso in due “ali” che sono collegate da una sala più grande che si pensa fosse la sala da ballo durante le feste e la sala da pranzo nei giorni normali. Al piano di sopra ci sono ancora due ali collegate da un'anticamera: nella parte di destra ci sono le stanze da letto degli uomini; nella parte di sinistra ci sono le stanze da letto delle donne. Tutte e due le ali hanno, oltre alle camere, delle sale da bagno e delle sale che raffigurano degli dei.
Scendendo nei sotterranei, abbiamo visitato delle stanze: la camera antigas, quella antiaereo fatte costruire da Mussolini e una stanza scoperta durante i restauri, che risale al tempo dei Torlonia dove probabilmente venivano fatte delle riunioni segrete.
Uscendo dal Casino Nobile, siamo andati nelle casina delle Civette: questa Casina era una casina svizzera che nel 1908 è stata modernizzata in quello che vediamo oggi.
È stata chiamata delle civette perché Giovanni Torlonia negli ultimi anni della sua vita era diventato cieco e la civetta diventò il suo più fedele animale. All'inizio venne chiamato edificio medievale perché l'edificio richiama proprio l'epoca medievale.
Finito di vedere la Casina, abbiamo aspettato la professoressa con la prima poiché loro erano entrati più tardi di noi.
Essendo troppo tardi per rimanere nella villa, siamo tornati a scuola.
In più occasioni mi è capitato di andare a villa Torlonia, con i miei amici siamo andati più volte a giocare a calcio; alcuni amici vi hanno fatto delle feste; con la mia famiglia siamo andati a visitare la casina delle civette però, oltre a non avere mai fatto una visita guidata, non avevo mai visitato l’interno del casino Nobile né sapevo che la villa era utilizzata in precedenza come terreno agricolo; non ci sono cose che mi sono piaciute di più o di meno, mi è piaciuto tutto senza fare eccezioni. Fidatevi, è una bella esperienza!
Riccardo

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