Le fate poetiche

mercoledì 2 maggio 2007

Caro diario,
oggi dovevo andare a scuola e la sveglia ha suonato mezz’ ora prima del previsto, io l’ ho sentita però ho deciso di non alzarmi, così mi sono riaddormentato e alle otto meno cinque mi sono svegliato con le urla di mia madre che è impazzita perché era tardi, sono saltato giù dal letto, mi sono messo i primi vestiti che mi sono trovato davanti e ho corso giù per le scale mentre mia madre mi lanciava lo zaino che mi ero scordato. Ha scuola però mi aspettava una cosa peggiore di quello che mi era appena accaduto: sarebbero arrivati i nostri corrispondenti francesi. Sono riuscito ad arrivare in ritardo anche all’ incontro con i corrispondenti, perché nell’ ora precedente all’ arrivo dei corrispondenti io e Raffaele eravamo stati divisi e siamo stati mandati in una classe al terzo piano, così quando era ora di andare dai corrispondenti le prof. non ci hanno trovato, per fortuna alla fine ci hanno trovati e siamo scesi dai corrispondenti. L’ unica cosa che sono riuscito a dire alla mia corrispondente è stato bonjour.

Tancredi.

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