Le fate poetiche: un gatto che capisce

martedì 1 maggio 2007

un gatto che capisce



Caro diario,
Oggi sono stato invitato a pranzo dai miei cugini. Loro hanno un gatto che si chiama Samuel. Essendo un animale d’appartamento e quindi non avendo l’esigenza di cacciare per nutrirsi, non ha una linea perfetta. Sembra, più che un gatto, un agnello da sacrificare. A pranzo non c’ero solo io e la mia famiglia ma anche Pietro, un amico dei miei cugini. Lui non l’aveva mai visto e per questo ha esclamato:- Ma! Sembra un bisonte!- Il gatto a queste parole ha reagito in un modo anomalo, si è alzato, ci ha guardati con disprezzo e non si è fatto vedere più. Mio cugino l’ha cercato e, non trovandolo ,con molta convinzione ha detto:- Questo si è offeso!- E siamo scoppiati a ridere. Cario diario adesso ti devo salutare perché ho sonno. Buona notte

1 commento:

fate ha detto...

Il testo è simpaticissimo ma .. CHI L'HA SCRITTO????????
prof Tess