вℓα¢к_συт
Questo blog è dedicato a tutti quelli che vogliono scrivere. Poesie, racconti, pagine di diario... Cose comiche e cose tristi, serie o disimpegnate.... Se hai qualcosa da dire, dillo in questo blog, buon lavoro
вℓα¢к_συт
Ah lo studio una cosa che occupa il mio tempo da molto tempo e che non so quando se ne andrà. Il mio rapporto con lo studio in questi anni è molto cambiato. Alcune materie sono più difficili da studiare altre no. Ad esempio storia è una delle materie più difficili da studiare per me perché non devo perdere la concentrazione e se la perdo devo cominciare da capo. Alcune volte che non dovevo essere interrogato lo studiata ma non benissimo e alcune cose parlando con gli amici non me le ricordavo. Fortunatamente non mi è mai capitato durante un’interrogazione. Altre materie come antologia 3b riesco a leggerle la mattina e alle interrogazioni prendo vado bene. Un’altra cosa che studio facilmente è la vita dei poeti. Non mi è mai capitato di andare male sui poeti e continuerò a studiarli così fino a quando una interrogazione non mi va male. Certe volte il giorno dopo essere stato interrogato non studiavo quella materia ma cominciavo a sentirmi dei sensi di colpa e ho cominciato a studiarle non molto bene probabilmente non sarei riuscito ad affrontare un’interrogazione. Il mio modo di studiare cambierà sempre e spero positivamente.
Antonio
Cari ragazzi, ho letto i vostri post, ci sono troppi errori di forma ma non ho tempo di correggerli perché sto preparando il lavoro per gli scrutini, perdonatemi. I contenuti li condivido in pieno. Anche io trovo difficile studiare quello che non mi appassiona, invece sono in grado di seguire lezioni, anche difficili, su temi che mi coinvolgono. Come ieri sera: ero distrutta dalla stanchezza di una giornata passata a scuola e al computer a preparare i vostri giudizi e voi sapete che non mi piace giudicarvi. La sera, alle sette, sono andata a sentire una conferenza del prof. Stefano Gensini sulla comunicazione linguistica. Ho preso SETTE pagine di appunti e ho anche trovato la forza, alle nove, di fare una domanda! Semplicemente, l' argomento mi interessava. Però, permettetemi un appunto: non sempre si può fare ciò che ci piace, io alla conferenza ci sono andata dopo aver lavorato! Talvolta è necessario studiare anche cose che non ci piacciono ma che potrebbero esserci utili! Ciao prof. Tess |
Cara Professoressa,
secondo me io sono un ragazzo abbastanza studioso, ma, non mi piace studiare molto e cioè, mi piace studiare solo quegli argomenti che ritengo veramente importanti e naturalmente studio quelle volte che devo farlo per forza. Dunque non mi ritengo uno bravo studente come lo erano quelli di una volta ma, sono studioso e al tempo stesso riesco a divertirmi.
Capita, molto spesso, che venga chiamato a scuola per un’interrogazione e per il giorno dopo, quella materia in cui sono stato interrogato, non la studio oppure la leggo senza molta attenzione.
Può anche capitare che reputi una materia non molto importante da dedicarle molte ore di studio come faccio per quelle materie davvero importanti.
Alcune materie, che possono piacermi oppure no, sono talmente facili che mi basta una lettura per capire il contenuto e per affrontare un’interrogazione.
Frequentemente, anzi, quasi sempre, mi piace dedicarmi molto più al divertimento e al gioco invece che studiare infatti, quando torno a casa dopo la scuola, controllo sempre il diario per vedere se ho molti compiti per il giorno dopo. Se ho molti compiti e molto da studiare, mi metto subito al lavoro oppure mi metto al computer a chattare e lascio i compiti come ultima cosa. In poche parole stravolgo il detto “prima il dovere e poi il piacere” e lo trasformo in “prima il piacere e poi il dovere”.
Rincoboy
Caro diario
Sai, mercoledì, io e la mia classe, la terza E, abbiamo fatto una gita particolare, siamo andati al parco nazionale d’Abruzzo sul versante laziale. Abbiamo preso un pullmann insieme alla prima E, la terza F e le professoresse Palmisano e Mancini. Siamo partiti molto presto da scuola e, dopo quasi tre ore di viaggio, siamo arrivati vicino ad un paesino di nome Settefrati. Qui abbiamo conosciuto la nostra guida e quella della prima. La nostra guida si chiamava Maria e lei ci ha guidato dentro il parco , raccontandoci notizie molto interessanti. Ad esempio che il parco non è recintato, gli animali non sono tenuti nelle gabbie ma sono liberi di stare dove vogliono comunque sotto osservazione e controllo, ci sono più di 150 sentieri che sono percorribili da tutti anche se, per alcuni tratti, tortuosi, e per finire il parco può essere visitato da tutti senza alcun costo di ingresso.
Inoltre la nostra guida ci ha spiegato che il parco è diviso in quattro zone: la zona A, è una zona vietata ai visitatori; la zona B, è la zona da cui partono tutti i sentieri; la zona C dove ci sono i posti riservati all’agricoltura e all’allevamento; la zona D è la zona del parco abitata. A sentire la notizia che delle persone siano così fortunate da vivere in un posto come quello, ho cominciato a provare un pochino di invidia, come si dice a Roma, “ho rosicato un pochino” !!!
Dopo le spiegazioni, la guida ci ha proposto di fare dei giochi: il primo e il più importante era un gioco in cui dovevamo assumere delle diverse posizioni rispetto ad un albero. Poi dovevamo definire l’albero con gli aggettivi che ci venivano in mente dalla posizione in cui ci trovavamo. Poi con questi aggettivi abbiamo composto una poesia. Un altro gioco è consistito nell’utilizzare delle cornici vuote, che ci ha fornito la guida, per comporre dei quadri posizionandole intorno a quello che la natura ci offriva, un fiore, un sasso, ecc. A queste composizioni dovevamo dare dei nomi.
Siamo subito ripartiti per fare una scampagnata nel bosco. Dopo quasi mezz’ora di cammino, ci siamo fermati ad un bivio dove la professoressa ci ha letto un diario di una giuda in pensione. La professoressa ci ha letto di ragazzi di città come noi, che andavano a visitare il parco ma che dimostravano di avere timore per le cose naturali, come il togliersi le scarpe per camminare a piedi nudi sul prato. La guida, dopo aver fatto leggere il diario alla professoressa, ci ha detto di trovarci un posto a nostro piacimento, dove dovevamo scrivere quello che stavamo provando in quel momento. Io ho scelto di stare seduto sulle radici di un albero da dove potevo ammirare la bellezza della valle fino a vedere il piccolo fiume Anneto. Ho scritto: “mi trovo seduto sulle radici di un albero dopo una lunga passeggiata attraverso il parco. Anche se sono stanco, posso dire che del parco mi piace tutto, è un posto dove non ero mai stato ed è magnifico, non si vede un palazzo, niente macchine, o gente che “gira”. La poesia che ha letto la professoressa, mi ha fatto sentire parte di questo magnifico e magico posto”.
Dopo abbiamo raggiunto la prima E che stava ancora banchettando vicino ad una cascata e ci siamo aggregati al banchetto. Dopo la scorpacciata ci siamo incamminati verso il punto di partenza.
Arrivati, siamo saliti sul pullmann che ci ha portato in un paesino dove c’era un piccolo palazzo dove avevano allestito una camera con i quattro animali imbalsamati caratteristici del parco (l’orso marsicano, il lupo, il camoscio e il cervo). La guida ci ha poi spiegato come è composto il cranio di un cervo e di un capriolo. Ci ha fatto sentire il verso del cervo e dell’orso morsicano che è un’ orso che si trova solo nel parco nazionale d’Abruzzo.
Abbiamo anche visto un filmato degli animali del parco e dei loro comportamenti.
Ci siamo ricongiunti con la prima e siamo andati al pullmann per tornare alla nostra amata Roma, seppur inquinata.Rincoboy
Caro diario,
oggi sono andato, con la prima E, la terza F e la mia classe, terza E, a vedere il Parco Nazionale d'Abruzzo. Possiamo dire che nel complesso mi sono di vertito, eccetto qualche piccolo inconveniente e una grossa delusione...non ho visto nemmeno un animale!! Prima di andare, la visita mi eccitava molto perchè avrei visto gli orsi, i lupi....ma ti sembrerò troppo ingenuo, perchè era quasi impossibile vedere animali da quella posizione. Però è stato carino. La nostra guida, Maria, ci ha fatto fare diverse attività all'aperto: la visione dell'albero da angolazioni diverse, i "quadri floreali", e poi....sorpresa!! Un lupo, un orso e un daino (almeno credo) inbalsamato. Abbiamo sentito versi di animali da una macchina che li riproduceva esattamente come erano nella realtà (duravano più di una mia esultanza a un gol della Roma). Devo dire che comunque è stato simpatico passare una giornata all'aperto...ah scusa...quasi dimenticavo....nel bel mezzo della nostra gita ci siamo fermati in un luogo chiamato: l'angolo del pensiero (o qualcosa del genere) dove a ognuno di noi è stato dato un foglietto di carta e una matita dove abbimo scitto i nostri pensieri sulla visita sino ad allora. Ora è veramente tutto amico mio...ci sentiamo presto.
Caro Diario
Oggi siamo andati al Parco Nazionale d' Abruzzo.
E' stata un pò dura svegliarsi molto presto per prendere il bus ma quando siamo arrivati ne è valsa la pena.Appena arrivati la nostra guida ci ha detto alcune cose sul parco e subito dopo ci siamo recati verso un faggio e abbiamo fatto una specie di gioco nel quale alcuni ragazzi dovevano osservare il faggio da vari punti di vista e dopo dovevano esprimere quello che vedevano con alcuni aggettivi poi ci siamo divisi in due gruppi, uno doveva fare una poesia con gli aggettivi e l'altro doveva fare dei quadri usando quello che trovavamo in natura. Dopo questa attività ci siamo recati verso una cascata dove ci siamo fermati per il pranzo.Dopo ci siamo recati di nuovo sul bus che ci ha portato in un paesino dove abbiamo visto alcuni resti di animali tipici del parco e un video, finito il video abbiamo salutato la nostra guida e siamo tornati sul pulman per tornare a casa. Ora sono molto stanco e ti saluto.
Luca
Il 9 maggio la mia classe, la 1e e alcuni ragazzi della 3f siamo andati a visitare il Parco Nazionale d'Abruzzo.
Arrivati abbiamo subito conosciuto le due guide che ci hanno accompagnato per tutta la giornata. Così siamo stati divisi in due gruppi, noi terze siamo stati guidati da una ragazza di nome Maria. Per prima cosa ci ha spiegato che il Parco Nazionale d'Abruzzo comprende tre zone: Lazio, Molise e Abruzzo. In questo Parco ci sono tre principi inportanti tra cui la conservazione, l' educazione e la ricerca scentifica:
-CONSERVAZIONE:tutela di animali e vegetali
-EDUCAZIONE:rispettare l'ambiente
-RICERCA SCENTIFICA:agli studiosi si offre la possibilità di un laboratorio all'aperto.
In questa zona sono molto importanti alcuni animali tra cui l'Orso marsicano e il Camoscio.
L'ultimo assume durante il periodo invernale un colore del manto molto particolare.
Il Parco si suddivide in quattro zone:
A. riserva integrale (zone dove non è possibile accedere)
B. zona aperta a tutti
C. campagna(allevamento e agricoltura)
D. sviluppo(Paesi che si trovano nelle vicinanze del Parco)
Dopo aver ascoltato queste informazioni abbiamo svolto delle attività.
Abbiamo osservato il faggio, un tipo d'albero, e la nostra guida ha posizionato alcuni di noi vicino ad esso; bisognava dire degli aggettivi che poi sono stati utilizzati per creare una poesia sulla natura.
Mentre alcuni trascrivevano la poesia, altri dovevano creare dei quadri sull'ambiente naturale e attribuire un nome all'opera.
Prima di consumare il pranzo abbiamo fatto una passeggiata per il sentiero e ci siamo fermati per ascoltare un racconto che la nostra professoressa ha letto e, dopo aver trovato un posto magico (posto dove poter riflettere per scrivere), dovevamo trascrivere il nostro pensiero.
Il mio pensiero è stato " Finalmente oggi sono stata a stretto contatto con la natura e ho potuto ascoltare il canto degli uccelli, il suono dell'acqua e il profumo della natura. E'un ambiente che mette estrema serenità"
Terminate le letture ci siamo incamminati lungo la cascata per mangiare e abbiamo scattando anche delle foto.
Infine, abbiamo fatto l'ultima passeggiata, osservando altri alberi. Succesivamente abbiamo ripreso il pullman che ci ha accompagnati alla sede delle guardie del Parco per vedere un filmato che riguardava gli animali e sono stati mostrati dei resti di corna.
Terminato il tutto abbiamo salutato e ringraziato e ci siamo rimessi in viaggio per Roma.
- GIULIOTTA-
Mercoledì 9 maggio siamo andati al Parco Nazionale d’ Abruzzo.
Per arrivare in orario abbiamo preso il pullman alle 7,30 e abbiamo fatto due ore di viaggio. Appena arrivati siamo stati divisi in due gruppi ognuno con una guida. Dopo alcuni minuti di spiegazione da parte della guida, ci siamo incamminati e la guida ci ha portato in un boschetto dove ha scelto quattro persone, fra le quali io, e ci ha fatto mettere ognuno in una posizione diversa per osservare un faggio, io mi sono dovuto sdraiare per terra, a quel punto ci ha fatto dire per ognuno due aggettivi per quell’ albero, dopo di che la guida ha scelto altri ragazzi e ci ha fatto comporre una poesia con quegli aggettivi, mentre gli altri con delle cornici di cartone incorniciavano una parte del prato. Finite queste attività ci siamo incamminati e dopo un quarto d’ ora la guida ci ha fermato, ci ha dato un foglietto e una matita per uno e ci ha detto di trovarci un posto in mezzo al bosco e ci ha detto di scrivere i nostri pensieri sulla natura circostante, io ho scritto:” Appoggiati sul muschio ci si può rilassare ascoltando la cascata e il cinguettio degli uccelli”. Poi ci siamo rimessi in cammino e siamo andati a mangiare davanti ad una cascata. Finito di mangiare siamo tornati al pullman e siamo andati in paese al centro del Parco Nazionale d’ Abruzzo dove prima la guida ci ha fatto vedere il cranio di un lupo e di un’ orso e dopo ci ha fatto vedere un filmato sugli animali del parco. Finito il video siamo andati al pullman e siamo tornati a casa.
Tancredi
Caro diario,
oggi sono andato al parco nazionale d'Abruzzo con la mia classe, con la terza f e con la prima e. Ovviamente ci ha accompagnato la prof.ssa di scienze insieme alla prof.ssa d'italiano. Mi sono dovuto svegliare alle sei e mezza, fortuna che mia nonna si sveglia alle sei. Sono arrivato sul pullman molto assonnato ma mi sono svegliato ascoltando la musica. Il viaggio è stato abbastanza lungo. La zona vicino a Frosinone non l'avevo mai vista. E'una zona molto bella perchè pulita e tranquilla. Il pullmann ci ha portati all'ingresso del parco dove ci aspettavano due guide. La prima è andata con una guida e noi insieme ai ragazzi dell terza f siamo andati con un'altra guida. La guida ci ha cominciato a spiegare la storia del parco. Il parco si estende in tre regioni: Lazio, Abruzzo e Molise. Nel parco ci sono vari animali:l'orso marsicano (il più bello), il camoscio, il cervo, l'aquila, e il lupo. Osservandomi intorno ho visto quell' immenso verde e ho desiderato di essere un'aquila che sorvolava quelle splendide cime. Camminando, la guida ci ha portati sotto ad un faggio. Il faggio è l'albero più presente nel parco; la guida ci ha mostrato i frutti del faggio dicendo che l'orso ne è molto ghiotto. Ci ha poi divisi in due gruppi, il mio gruppo doveva incorniciare il suo quadro perfetto senza staccare i fiori dal prato. Il mio l'ho chiamato"natura viva e natura morta"dato che c'erano dei fiori con un sasso. Camminando ci siamo fermati sotto una faggieta dove la prof.ssa ha letto un testo tratto dal diario di una guida del parco andata in pensione. La guida ci ha fatto scrivere un pensiero sul parco. Io ho scritto che questo parco mi ha permesso di evadere dalla vita quotidiana e da Roma. La natura a me piace tanto e il parco mi ha permesso di godermela sdraiandomi sui prati e chiudendo gli occhi così da ascoltare il canto degli uccelli. Finita questa attività siamo andati a mangiare vicino a una cascata dove ci siamo incontrati con la prima. Una volta mangiato siamo andati a prendere il pullman all'entrata e siamo andati ad Alvito dove abbiamo visitato il museo. Lì c'erano il lupo, il cervo e l'orso marsicano imbalsamati. Abbiamo visto anche un documentario sul parco. Salutata la guida ho comprato il libro della guardia del parco che si chiama"i due giorni dell'orso". Preso il pullamn siamo tornati a Roma verso le sette. Ed ora eccomi qui a raccontarti della mia giornata. Mamma mi sta chiamando per cena, devo andare.
Antonio
Caro diario,
Oggi sono andato al parco nazionale d'abruzzo, insime alla mia classe, alla I E e ad alcuni ragazzi della III F.Ci hanno accompagnati la prof. Palmisano e la prof. Mancini.Le guide ci hanno divisi un due gruppi, uno delle terze e uno della prima, Maria, la nostra guida, ha incominciato a parlarci della storia del parco, delle zone che ci sono, e ci ha mostrato la cartina del parco.Ci ha spiegato che questo parco ospita l'orso bruno unico al mondo in via di estinzione, l'orso Marsicano, ma il parco è anche unico in tutta Italia per il camoscio d'abruzzo e per piante come l'iris.Abbiamo incominciato la visita con un giochino, la giuda ha chiesto quattro volontari e li ha messi ad osservare un albero da quattro prospettive diverse.Poi ognuno doveva dare due aggettivi, con cui un gruppo doveva fare una poesia, invece l'altro gurppo doveva fare dei dipinti naturalistici su un prato.Finito il gioco ci siamo messi in cammino verso la cascata dove abbiamo pranzato, ma prima di raggiungere la cascata ci siamo fermati, la giuda ha fatto leggere alla prof. una pagina di diario.Poi abbiamo cercato un angolo angolo magico dove abbiamo scritto un pensiero sulla natura.Io ho scritto:La natura ci dà un grandissimo aiuto perchè non dare una mano alla natura?Scritta questa frase, abbiamo raggiunto la cascata, abbiamo pranzato e la giuda ci ha fatto avvicinare alla cascata per farci sentire quanto è fredda l'acqua.
Quando tutti avevano finito ci siamo incamminati verso il pullman, e siamo andati alla sede del parco.
Nella sede abbiamo approfondito il tema degli animali osservando delle imbalsamzioni e dei crani.
Finita la spiegazione, abbiamo visto un filmato che non spiegava ma faceva vedere i posti più belli del parco con una musica rilassante.
Dopo quest'ultima attività è finita la visita al parco nazionale d'abruzzo e siamo andati nel pullman per tornare a Roma.
Nel pullman abbiamo seguito la finale di Coppa Italia, Roma-Inter, 6-2.
Comunque la visita è stata unica con un pesaggio unico, anche se preferivo camminare nel bosco e vedere qualcosina in più invece di fare giochi per bambini che secondo me non sono serviti a niente.
Matty Matto
Mercoledì 9 maggio siamo andati al Parco Nazionale d’Abruzzo con le prof Mancini e Palmisano e con la prima E.
Arrivati al Parco Nazionale, abbiamo incontrato la nostra guida che si chiama Maria che ci ha fatto fare una passeggiata con la terra nel comune di Sette Frati.
La nostra guida ci ha comunicato il fine di questa visita è di tutelare la conservazione del ambiente che ci ritroviamo intorno a noi.
Inoltre Maria (la guida) ci ha spiegato che questo parco è il più importante d’Italia perché qui vive l’orso marsicano, ma anche perché ci sono piante come l’iris marsica e altri animali come il camoscio d’Abruzzo che è il camoscio più bello d’Italia, che è dotato di un pelo rarissimo.
Ci ha anche fatto osservare che l’orso è il simbolo del parco!!
Ogni parco ha delle regole: per esempio è vietato portare i cani perché possono portare delle malattie agli animali del parco.
In più questo Parco offre anche la possibilità di studiare la natura, non in uno studio ma all’aperto, ci ha detto che in questo parco troviamo quattro zone:
zona A = riserva integrale
zona B = i sentieri (più di 110)
zona C = campagna e agricoltura
zona D = lo sviluppo (i paesi)
sparse in 130 mila ettari .
Questo parco contiene anche tre ambienti differenti: 1 roccioso (dove vivono i camosci); 2 forestale; 3 acquatico; e noi abbiamo visitato proprio questi ultimi due.
L’albero più diffuso è il faggio che occupa l’80% del parco, e produce anche un frutto che viene mangiato da molti animali del parco.
Dopo averci spiegato tutte queste cose la guida ci ha fatto fare dei giochi con la natura come per esempio fare dei quadri con delle cornici che ci ha dato lei, con i fiori e i sassi ma senza strappare dal terreno niente.
Ci ha accompagnato fino ad una cascata dove abbiamo mangiato e sentito quant’era fredda l’acqua della cascata.
Dopo siamo tornati indietro per un altro sentiero in discesa, molto più semplice del primo.
Poi, ritornati sul pulman, siamo andati in una delle loro sedi dove Maria ci ha spiegato diverse cose sui crani di alcuni animali.
Infine abbiamo visto un filmato senza spiegazioni in modo che tutti gli uomini lo possano vedere. Alla fine siamo tornati sul pulman dove abbiamo sentito alla radio l’andata di Roma – Inter che è finita 6 a 2!!!
Ecco la frase che ci ha fatto scrivere la guida Maria:
Secondo me è già un grande sollievo sapere che ci sono dei parchi come questo dove troviamo tutta questa natura, ma sicuramente non è abbastanza, e bisognerebbe far capire al mondo intero che riciclare rende il mondo migliore.
AmIcO FrItZ
Mercoledì 9 maggio 2007 io, la mia classe, la prima E ed alcuni alunni della terza F siamo andati a visitare il parco Nazionale d’Abruzzo accompagnati dalle professoresse Palmisano e Mancini. Siamo partiti da via Lorenzo il Magnifico intorno le 7.30 del mattino e siamo arrivati nel parco alle 10.00. Appena arrivati sul posto abbiamo atteso per qualche minuto le guide, ci siamo divisi in due gruppi: la prima era accompagnata da una guida e le due terze da un’altra guida. La nostra guida si chiamava Maria e ci accompagnato per tutto il nostro lungo percorso. Maria ci ha spiegato che il parco comprende quattro zone: la zona A che è vietata ai visitatori perché ci sono delle specie animali e vegetali in via di estinzione, la zona B dove noi avremmo percorso il nostro tragitto, la zona C dove ci sono degli allevamenti di animali e infine la zona D dove vi sono dei piccoli paesi.
Subito dopo la nostra guida ci ha fatto fare dei piccoli giochi: ha eletto quattro dei nostri compagni per farli mettere vicino ad un faggio con posizioni diverse. Ognuno di questi compagni doveva esprimere degli aggettivi per gli alberi che cambiavano rispetto alla posizione che ognuno aveva. Dopo questo esperimento Maria ci ha diviso in due gruppi. Il primo gruppo, quello di cui facevo parte anche io, doveva costruire una poesia con gli aggettivi che i nostri amici avevano manifestato e l’altro gruppo doveva fare dei “quadri” con delle semplici cornici ( fornite dalla guida ) appoggiandole sul terreno in modo tale da formare dei “quadri”. Dopo questi due giochi abbiamo iniziato la nostra avventura nella natura. Dopo un ora di cammino e di spiegazioni su delle specie vegetali, Maria ci ha fatto riposare e nel frattempo ci ha fatto scrivere un pensiero su ciò che avevamo fatto fino ad allora. Prima però ha fatto leggere alla nostra professoressa una pagina di diario di una guida che spiegava il rispetto per la natura. Subito dopo abbiamo ripreso a camminare e più tardi ci siamo fermati per mangiare proprio a fianco ad una cascata. Il posto era molto suggestivo e la guida ci ha fatto toccare l’acqua della cascata e devo dire che era abbastanza fredda ! Tornati al pullman, ci siamo recati in un paesino distante pochi chilometri da lì. In quel paese c’era un centro del parco Nazionale dove Maria ci ha illustrato le diverse specie animali e vegetali che si trovano nel parco. L’animale che mi ha colpito di più è stato l’orso Marsicano che si trova soltanto nel parco Nazionale d’Abruzzo. Successivamente la guida ci ha fatto vedere un video che rappresentava tutte le specie presenti nel parco. Finito questo video siamo andati a riprendere il pullman che ci attendeva a pochi metri dal centro. Durante il viaggio di ritorno abbiamo ascoltato la partita Roma-Inter alla radio e infine siamo tornati a Roma verso le 19.00. È stata una giornata ricca di emozioni e molto affascinante. La natura è una cosa bellissima e penso che ognuno di noi la debba rispettare.
_GiAnMaRcO_
Caro Diario,
Oggi è stata una giornata fantastica! Mi sono svegliata presto (alle 6 e mezza... Crollavo dal sonno!) e sono andata al Parco Nazionale del Lazio!!!!! Che bello che è stato! Il viaggio è stato tranquillo (non ho fatto altro che parlare con le ragazze di prima e con Vladimir...) e siamo arrivati in un grande spiazzo completamente circondato da vegetazione lussureggiante! Appena arrivati, ci hanno accolto due guide: quella della mia classe e delle poche persone della IIIF si chiamava Maria e ci ha inizialmente fatto un' introduzione sul parco. In seguito, siamo andati in una specie di radura circondata dai faggi. Lì, la guida ha posizionato alcuni ragazzi attorno all'albero e gli ha fatto dire 2 aggettivi ciascuno riguardo alla pianta. Poi ci ha divisi ingruppi: il primo gruppo (il mio) ha dovuto scrivere una poesia sul faggio usando gli aggettivi di ognuno, mentre l'altro ha fatto dei "dipinti" con i fiori. Ecco la poesia:
GRANDE FAGGIO
Faggio,
Oh grande faggio,
Liscio e rugoso al tempo stesso,
Oh verde albero,
te bello, ramificato, altero,
alto e possente
orgoglioso veramente.
Duro e sovrano,
Guardiano del bosco
Rassicurante e diafano!
Bella, vero? ;-)
Poi, ci siamo incamminati verso la cascata (luogo in cui avremmo mangiato) e a metà strada ci siamo fermati ad ascoltare un diario di una vecchia guida letto dalla prof. Subito dopo, abbiamo scritto delle riflessioni sulla giornata trascorsa: ecco il mio.
"Natura, natura, natura: una parola così piccola, per Mondo così grande: un mondo che si sta perdendo, che stiamo facendo perdere. Noi uomani ci mettiamo molto a capire e poco a dimenticare: molto a capire la nostra distruzione, poco a dimenticare che anche noi facciamo parte di questo mondo. Adesso il canto degli uccelli, il suono del vento, il rombo della cascata mi sussurrano un unico, grande "Aiuto". Perché non ascoltarlo?"
In seguito, ci siamo incamminati e nel giro di un quarto d'ora stavamo già pranzando sui massi circostanti una gloriosa cascata d'acqua limpidissima: mi sono messa a mangiare con le mie compagne in un punto così vicino alla cascata che ogni tanto arrivavano folate di vento e goccioline! Che bello!
Dopo pranzo siamo tornati al pulman e siamo andati in un paesino, dove abbiamo visto i crani ed alcuni animali imbalsamati simbolo del parco (l'Orso Marsicano, il Lupo, il Camoscio, il Cervo e il Daino) ed infine abbiamo un visto un video che faceva vedere le abitudini delle animali con il sottofondo musicale.
L'unica nota negativa della giornata è stata la radiocronaca a tutto volume della partita che mi sono dovuta sorbire per tutto il viaggio di ritorno... Vabbè, nulla è perfetto.
Ora è veramente tutto. Ti saluto.
Saphira94